È stato detto e scritto più volte che il Pd ha perso la sfida elettorale a causa della cattiva gestione dell’emergenza immigrazione. Questo è diventato lampante dopo i terribili episodi di cronaca che hanno sconvolto Macerata, dove la Lega ha raggiunto il 21% e i candidati del Pd si sono classificati terzi dietro al centrodestra e al Movimento Cinque Stelle.
A Macerata il Pd sconfitto dal 'caso Pamela'
"Gli elettori si sono sentiti meglio rappresentati da altre forze politiche, che sono riuscite meglio a intercettare il sentimento di rabbia e di protesta", spiega il segretario dem di Macerata, Francesco Vitali."La ragazza fatta a pezzi e ritrovata in due trolley e l'azione folle di Traini hanno fatto emergere un modo di pensare, prima tenuto sopito, che poi è esploso nell'urna", aggiunge. “I fatti di Macerata - ribadisce Vitali - hanno innescato una condizione che poi ha portato a un voto diverso dal passato", quando la sinistra vinceva senza problemi. Vitali si dichiara renziano non pentito ma ammette: "Pur riconoscendo a Renzi una spinta che nessuno prima era riuscito a dare, anche grazie alla sua 'arroganza’, adesso questo non basta più". Lo tsunami elettorale è la "cartina tornasole di come non eravamo attrezzati al nuovo che stava avanzando, e questo ci ha fatto sprofondare", sottolinea il segretario che questo fine settimana terrà un’iniziativa pubblica dal titolo 'Ripartiamo insieme’. "Non vuole essere un incontro evocativo - precisa il segretario dem di Macerata - però bisogna interrogarsi per avviare una ripartenza, per capire come uscire da questa situazione".
Goro, l'Emilia che non vuole i migranti e vota Lega
Anche nella ‘rossa Emilia’ la possibile apertura di un centro d’accoglienza ha pesato tra i 3700 abitanti di Goro e Gorino, quasi tutti pescatori che nell’ottobre 2016 fecero le barricate contro l’arrivo di 12 immigrate, tra cui una donna incinta. Qui, il circolo del Pd, è nato nel dicembre dell’anno scorso e conta solo tre iscritti ma punta ad arrivare a quota 50 in primavera. Nickolas Bellotti, 27 anni, capogruppo Pd in consiglio comunale, non ha paura "di metterci la faccia" e ai cronisti dell’Agi dice: "Non faccio la festa del tesseramento, mi faccio un giro, una passeggiata casa per casa, come si faceva una volta. Ci conosciamo tutti qua, il paese è piccolo, il rispetto personale conta”, spiega Nickolas, famiglia di tradizione Pci, nonno sindaco di Goro e bisnonno sindaco due volte. “Qua è un territorio difficile ma non per le barricate - prosegue il giovane segretario del neonato circolo Pd- credo che le barricate abbiano influito leggermente sul voto, ma è dal ‘92 che il paese è praticamente di centrodestra. Dai numeri abbiamo perso 200 voti alla Camera e sicuramente non ha influito troppo la storia delle barricate: avrà influito nel centro destra, perché prima votavano tutti Forza Italia e adesso sono confluiti nella Lega. I voti che abbiamo perso noi la maggior parte sono andati ai 5 stelle per delusione da parte nostra".
Nickolas è d'accordo con la linea del partito di fare opposizione e spiega:"Io non sono uno di quelli che punta il dito sulle persone: cambiamo un po’ la dirigenza, ma non credo che cambiare sempre le persone sia la soluzione. Secondo me, - conclude il giovane segretario - ciò che serve è un cambiamento di linea politica, più adeguata ai tempi e alle richieste della popolazione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.