C'è l'"effetto Macerata": è boom di voti per la Lega

Dopo l'omicidio di Pamela Mastropietro e la "vendetta" di Luca Traini, Macerata sceglie il centrodestra. La Lega primo partito della coalizione passa dallo 0,6 del 2013 al 21 per cento

C'è l'"effetto Macerata": è boom di voti per la Lega

Prima il brutale omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne romana uccisa il 30 gennaio scorso con due coltellate al torace e fatta a pezzi da tre nigeriani. Poi la vendetta folle di Luca Traini, e il far west contro gli immigrati: almeno sei quelli rimasti feriti sotto il fuoco dei proiettili partiti dall’auto nera del 28enne di Tolentino.

Nella Macerata sconvolta dagli ultimi, tremendi, fatti di cronaca a trionfare è il centrodestra. Ma a registrare un’impennata dei consensi è la Lega, che nel comune marchigiano porta a casa oltre il 20% dei consensi. Prima forza della coalizione di centrodestra, il partito di Matteo Salvini passa da 153 voti raccolti nel 2013 alle 4575 preferenze del 4 marzo. Un vero e proprio exploit, tanto che sono in molti a parlare di “effetto Traini” o di “effetto Pamela”.

Il Carroccio guadagna il 20,9 per cento dei consensi alla Camera e il 21,3 al Senato. Un risultato importante che permette al candidato del centrodestra Tullio Patassini, di essere eletto staccando i grillini di oltre 5 punti nel collegio uninominale. Il Movimento 5 Stelle, con Daniela Tisi, si ferma, infatti, al 32,06% contro il 37,64 della coalizione di centrodestra. Il partito di Di Maio ha ottenuto il 32% alla Camera e il 30% al Senato, mentre il Pd si attesta sopra il 20% in entrambe le Camere, migliorando la media nazionale, ma accontentandosi del terzo posto nell’uninominale, con Flavio Corradini che si ferma al 23,20%.

Insomma, le dure dichiarazioni del leader della Lega, che dopo l’omicidio della diciottenne romana aveva accusato la sinistra di avere “le mani sporche di sangue”, sembrano aver fatto presa sugli elettori più degli appelli alla calma del ministro dell’Interno, Marco Minniti.

Candidato con il Pd, Minniti è stato escluso dalla corsa proprio nel vicino collegio di Pesaro Urbino. Davanti a lui Andrea Cecconi del M5S, eletto con il 34,98% dei voti e Anna Maria Renzoni Bezzicchieri, del centrodestra, che ha ottenuto il 31,53%.

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