La maggioranza disinnesca la bomba balneari. Altri quattro mesi per le concessioni

Il governo prova a disinnescare la bomba balneari

La maggioranza disinnesca la bomba balneari. Altri quattro mesi per le concessioni

Il governo prova a disinnescare la bomba balneari. Il premier Giorgia Meloni consegna al ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, un moderato e vero emissario di Palazzo Chigi a Bruxelles, il compito di mettere attorno al tavolo la maggioranza per trovare una via d'uscita. L'obiettivo, in questa fase, è ridurre il peso delle tensioni sul governo, già stressato dal dossier Giustizia. Si punta a evitare la miscela esplosiva tra intercettazioni e balneari che rischia di aumentare le fibrillazioni in maggioranza. La linea è quella di prendere tempo, recuperando nei confronti di Bruxelles tre quattro mesi prima di una decisione. Fitto convoca a Palazzo Chigi i forzisti Maurizio Gasparri e Licia Ronzulli, i leghisti Gian Marco Centinaio e Massimiliano Romeo, il centrista Maurizio Lupi. Per Fratelli d'Italia siedono alla riunione il ministro per la Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che segue il dossier balneari dalla passata legislatura, e il parlamentare Gianluca Caramanna. Si parte dallo strappo. Lega e Forza Italia hanno depositato un emendamento al decreto Milleproroghe per far slittare al termine del 31 dicembre 2025 per la validità delle concessioni balneari in scadenza il 31 dicembre 2023. L'emendamento però non figura tra quelli segnalati dal governo. La posizione di Fratelli d'Italia punta a evitare proroghe e definire una soluzione strutturale. La riunione, che dura un paio di ore, partorisce due risultati: la costituzione di un tavolo interministeriale che istituisca un confronto costante le associazioni di categoria e lo slittamento di quattro mesi della scadenza della legge delega per la riforma delle concessioni balneari. L'esecutivo recupera un po' di tempo per trovare una soluzione ponte.

Quattro mesi per evitare il braccio di ferro con l'Europa. La tensione non va via del tutto. E sarebbe risalita al vertice quando il ministro Fitto avrebbe espresso la ferma critica all'ipotesi della proroga delle concessioni in scadenza il 31 dicembre 2023. Quindi, vista la delicatezza della situazione nei rapporti con l'Europa, l'esecutivo avrebbe prospettato come soluzione a Forza Italia e alla Lega di riformulare i loro emendamenti. Il partito azzurro avrebbe replicato dicendo che aspetta l'esito del lavoro del tavolo interministeriale e il confronto con i Balneari e poi deciderà il da farsi.

Il senatore Maurizio Gasparri è ancor più chiaro: «Sono state fatte presenti alcune problematiche riguardanti le procedure della corte di giustizia europee, il governo ha deciso la costituzione di un tavolo interministeriale, che penso sarà riunito a breve, in immediatezza, con i vari dicasteri che hanno competenze su turismo, mare, ambiente e infrastrutture, e si confronteranno con le categorie la cui opinione per quanto ci riguarda sarà decisiva ai fini della strada da intraprendere». Sul futuro degli emendamenti però nessuna certezza.

Dal fronte Lega trapela ottimismo: «Soddisfazione per la linea della maggioranza che intende tutelare le 30mila imprese balneari» - fanno sapere fonti del Carroccio. «Usciamo soddisfatti dalla riunione di oggi.

È stata infatti sposata l'idea che la Lega ha avuto fin dal principio di coinvolgere in un tavolo interministeriale le associazioni di categoria, le Regioni e tutti gli attori coinvolti per arrivare finalmente a un riordino della materia» commenta Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato. Sulle mosse del governo incombe la spada di Damocle della Corte di giustizia Europea che potrebbe ribaltare i piani, imponendo la scadenza delle concessioni.

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