Di Maio, due gaffe in una

Nuovo scontro tra M5s e Autostrade: Di Maio parla di 500 mila euro versati da Aspi dopo il crollo di ponte Morandi - in realtà sono 500 milioni - e mostra una foto per documentare la corrosione del viadotto. Che però è di un altro ponte

Di Maio, due gaffe in una

Nuova puntata dello scontro tra Luigi Di Maio e Autostrade per l'Italia sulla questione della revoca delle concessioni. Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha pubblicato su Facebook un video per riassumere la storia di ponte Morandi, dalla sua costruzione e inaugurazione fino al crollo del 14 agosto 2018, il tutto per ribadire ancora una volta "il dovere non solo politico, ma morale" di rescindere unilateralmente la concessione ad Aspi. Ma il filmato - replica la controparte - "non documenta la verità dei fatti". Tra i punti più contestati da Autostrade quello relativo ai risarcimenti che, come riporta il video, ammonterebbero a soli 500 mila euro. "In realtà la società ha annunciato il 18 agosto di voler destinare complessivamente alla comunità di Genova 500 milioni di euro", la nota di Autostrade, che aggiunge di avere "risarcito oltre il 90 per cento dei familiari delle vittime per un valore di 60 milioni di euro".

Ma c'è di più. Infatti, subito dopo la parte del video che riporta un vecchio virgolettato di Di Maio ("Nessuna elemosina, giustizia doverosa"), spunta una foto in movimento che documenta lo stato di corrosione di un pilone di ponte Morandi. "2017, il politecnico di Milano evidenzia il degrado dei piloni 9 e 10", recita il sottotitolo.

Ma l'immagine è un fake, nel senso che non si tratta di una vecchia foto del viadotto sul Polcevera, bensì di un'immagine che ritrae il ponte di Ripafratta, vicino a Pisa. "Quella foto l'ho scattata io", ha scritto l'ingegner Braian Ietto sulla pagina Facebook "Ingegneria e dintorni".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica