Continuano gli arrivi di aerei militari con a bordo gli ex interpreti e collaboratori afghani del contingente italiano in Afghanistan e le loro famiglie. Ieri mattina un KC-767 del 14esimo stormo dell'Aeronautica Militare è atterrato a Fiumicino con a bordo 211 persone che erano state evacuate da Kabul la scorsa notte con due C-130J.
Nella nottata un altro C-130J della 46esima Brigata aerea di Pisa è decollato da Kabul con a bordo 103 per rientrare in Kuwait. Altri 3 C-130J sono quindi volati ieri verso Kabul per evacuare altri cittadini afghani. Dal giugno scorso, quando con l'operazione Aquila 1 furono portati nel nostro Paese 228 afghani, sono circa 2.100 i cittadini afghani tratti in salvo e circa 1.300 quelli trasferiti in Italia. Ieri in molti si sono allarmati per l'arrivo nella base di Sigonella, il sito militare Usa di un aereo proveniente dall'Afghanistan con militari statunitensi e cittadini afghani. In una nota si legge: «La Stazione Aeronavale della Marina Usa di Sigonella è stata incaricata di supportare l'evacuazione sicura di cittadini statunitensi, di richiedenti visto speciale per immigrati e di afghani vulnerabili. Ci aspettiamo di accogliere i primi sfollati e stiamo lavorando in piena cooperazione e consultazione con l'Aeronautica militare italiana. Questa operazione richiederà uno sforzo da parte di tutti ed il mantenimento di un alto livello di impegno per il prossimo futuro». In realtà, le persone sbarcate rimarranno per un breve periodo all'interno della base e poi saranno imbarcate su altri aerei militari che li porteranno negli Stati Uniti.
Intanto, a Kabul le operazioni di esfiltrazione delle persone in lista sono sempre più difficili, anche a causa della folla che sta premendo per entrare nello scalo. I talebani hanno sparato a vista a diverse persone e il bilancio dei morti ieri è salito a 7. Le Task Force presenti sul posto, coordinate dal Covi (Comando operativo di vertice interforze) guidato dal generale di Corpo d'Armata Luciano Portolano, stanno operando per riuscire a portare tutti in salvo. Al momento non c'è una data di conclusione delle operazioni, ma si parla di fine mese. Intanto a parlare il ministro degli Esteri Di Maio che ha spiegato: «la gravità della situazione in Afghanistan rende ineludibile un raccordo ancor più stretto con i nostri alleati, per definire una strategia comune a favore del popolo afghano e delle conquiste maturate finora». Il ministro ha poi spiegato che l'esecutivo italiano sta lavorando per dedicare una sessione straordinaria del G20 all'Afghanistan. «Solo nel confronto con paesi cruciali come Russia, Cina e India possiamo pensare di affrontare la crisi». «L'Italia continua a lavorare per portare in salvo i collaboratori e gli attivisti che vogliono lasciare il Paese.
Il piano è di trasferirne in Italia circa 2.500». E aggiunge: «La domanda di accoglienza di rifugiati e migranti di provenienza afghana è destinata ad aumentare. È necessario mettere a punto insieme alla Ue una risposta comune».
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