Le elezioni anticipate hanno scombussolato i piani di Luigi Di Maio che, dopo la scissione innescata dal Movimento 5 Stelle, ha dato vita al nuovo gruppo Insieme per il futuro. Ha sempre precisato di non essere di fronte a un movimento personalistico. È evidente che la creatura era stata concepita per fare da stampella al governo Draghi, ma a nulla è servito: la crisi ha fatto saltare tutto per aria e, con il voto fissato per domenica 25 settembre, il ministro degli Esteri cerca sponde per sopravvivere politicamente.
L'appello di Di Maio
Di certo il titolare della Farnesina avrebbe sperato di arrivare alla scadenza naturale della legislatura: votando nella primavera del 2023 avrebbe avuto maggiore tempo e spazio per far crescere il suo progetto, per renderlo noto agli italiani e per farlo radicare sui territori. Invece le elezioni anticipate hanno messo in difficoltà Insieme per il futuro: a questo punto Di Maio deve decidere se presentarsi alle prossime elezioni con un simbolo e, soprattutto, scegliere i compagni di coalizione.
Da qui l'appello agli altri partiti, a chi non si riconosce nel centrodestra e nel Movimento 5 Stelle. Infatti il ministro degli Esteri ha sottolineato la presenza di "un'area di unità nazionale che si contrappone sicuramente a Conte e a Salvini ma anche a una destra che ha scommesso per far cadere questo governo". In sostanza sogna un raggruppamento, un'accozzaglia di partiti ispirata all'agenda di Mario Draghi.
Di Maio ha assicurato che nei prossimi giorni gli italiani saranno informati in maniera dettagliata sulle sue intenzioni in ottica elezioni. Ma ha messo fin da subito le mani avanti, escludendo un asse con la Lega e il Movimento 5 Stelle: "Non posso stare con gli irresponsabili, cioè quelli che hanno causato questo disastro". E ha lanciato una bordata ai suoi ex alleati di governo: "Gli italiani presenteranno un conto salatissimo a Salvini e Conte per quello che hanno fatto".
"Approvare le riforme"
La crisi politica ha preso il via in seguito alla decisione del M5S di non votare la fiducia al decreto Aiuti al Senato. Ora Di Maio se la prende con i suoi ex compagni di avventura, quelli con cui andava a braccetto mentre si chiedeva l'impeachment per Sergio Mattarella.
Eppure adesso il titolare della Farnesina accoglie l'appello del presidente della Repubblica: "Bisogna realizzare in Parlamento, anche a Camere sciolte, quelle riforme che servono per ottenere i 20 miliardi di euro del Pnrr a fine anno, che è un'altra rata importante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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