La "maledizione" della società di Lynch. Dispersi lui e il legale, il vice morto sabato

I tre erano stati processati per frode, la vacanza sul veliero dopo l'assoluzione

La "maledizione" della società di Lynch. Dispersi lui e il legale, il vice morto sabato
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Mike Lynch è disperso da lunedì in Sicilia dopo il naufragio del suo veliero Bayesian, Stephen Chamberlain, suo ex collega e coimputato in una causa milionaria appena conclusa con l'assoluzione di entrambi, è morto sabato mentre faceva jogging vicino di Cambridge, investito da un'auto. Il giallo nella tragedia o la fatalità più orrenda nella disgrazia, a seconda della filosofia che si voglia abbracciare. Fatto sta che la coincidenza ha dell'incredibile. In vita, il destino dei due uomini è stato accomunato dalla vendita della società di software Autonomy (creata da Lynch), alla Hewlett-Packard per 11 miliardi di dollari, nel 2011.

Lynch era il presidente della società, Chamberlain il vicepresidente (dopo aver lasciato Autonomy, nel 2012, era stato uno dei direttori di Darktrace, società di cybersicurezza) ed erano stati processati a San Francisco per frode: quindici i capi d'accusa, tra cui quello di aver gonfiato il prezzo del gruppo prima della vendita. Dopo una lunga, sfiancante battaglia legale, a giugno erano stati entrambi giudicati innocenti. Era proprio con la crociera in Sicilia che Lynch, aveva deciso di festeggiare la chiusura di quella brutta vicenda e un nuovo inizio.

Un mese in mare, con i più stretti collaboratori, per lasciarsi il brutto periodo alle spalle: la vacanza del riscatto, il viaggio premio. A bordo Lynch aveva invitato anche il testimone della difesa del processo, quello che in molti definivano l'uomo chiave del suo impero: Jonathan Bloomer, 70 anni, il presidente di Morgan Stanley Internationa, anche lui disperso come Lynch e la figlia diciottenne. E poi il suo avvocato americano, Chris Morvillo, con la moglie Nadia, ancora imprigionati sott'acqua nello scafo. Lynch aveva organizzato il viaggio, partito da Rotterdam verso la Sicilia, con grande generosità e attenzione per tutti. E gli ospiti avevano risposto con entusiasmo all'idea di una crociera su quel magnifico veliero di cinquantasei metri che avrebbe costeggiato la Normandia, si sarebbe diretto verso il Portogallo, poi avanti, nel Mediterraneo, fino alle Isole Eolie. Lynch aveva rassicurato anche la sua collaboratrice Charlotte Golunsky che viaggiava con il marito James Emslie e la loro figlioletta Sophia di appena un anno (tutti e tre salvi dopo la tragica avventura in acqua in cui Charlotte ha perso la sua bimba per qualche istante) «Vedrai che anche Sophia, in barca, avrà tutto ciò che le serve» aveva detto Lynch a Charlotte.

E c'era da immaginarselo, tra le suite e il personale di bordo. Tra loro, tratti in salvo sin dal primo momento, il giovane skipper francese, Matthew Griffith, 22 anni, assunto come capitano dell'imbarcazione e il neozelandese James Calfieled, di 51 anni. Mentre non ce l'ha fatta Recaldo Thomas, lo chef canadese-antiguano «aveva un sorriso che illuminava tutto» dice di lui un amico, Gareth Williams, alla Bbc «un essere umano molto amato e gentile. Proprio l'altro giorno mi ha detto che avrebbe dovuto lavorare altre due stagioni per sistemare la casa dei suoi defunti genitori. Amava andare in barca a vela, ma era stanco». Ed era socievole e di buon carattere e ricercatissimo dai proprietari dei grandi yacht per i suoi modi affabili. Tutti e quindici i superstiti sono riuniti all'Hotel Domina Zagarella di Santa Flavia (Palermo), vicino al luogo della tragedia, dove sono accuditi.

Avrebbero rifiutato l'intervento degli psicologi messi a disposizione dall'Asp di Palermo, tranne Charlotte e James. Ma sono in tanti quelli che mancano ancora all'appello: dispersi, irraggiungibili o incastrati nel relitto. Come le tante incredibili coincidenze di questa brutta storia.

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