Mangia la banana da 150mila euro. Ma è un bluff

Un collega di Cattelan addenta il frutto finto-capolavoro. Ma tutta l'azione era concordata

Mangia la banana da 150mila euro. Ma è un bluff

In tempi non sospetti una perspicace critica d'arte aveva coniato la definizione giusta, «Paracul Art»: corrente d'avanguarda di cui Art Basel Miami Beach è un'accreditata capitale. Ma quest'anno, tra i padiglioni del Convention Center, hanno deciso di strafare e, in pochi giorni, hanno piazzato una sfilza di tragicomici colpi (pubblicitari). Una mitragliata di provocazioni e controprovocazioni - tutte rigorosamente «paraculartistiche» - destinate a far rivoltare nella tomba il compianto professor Giulio Carlo Argan, incubo di generazioni studentesche alle prese coi suoi tre volumi dalla copertina verde.

Di seguito le cinque trovate «geniali» escogitate dai signori di Art Basel nel tentativo (quasi sempre riuscito) di intortarsi i giornalisti.

Primo: hanno preso una vera banana e l'hanno attaccata al muro con dello scotch grigio; secondo: visto che una banana attaccata al muro con dello scotch grigio non se la sarebbe filata nessuno, hanno convinto Maurizio Cattelan (l'artista italiano attualmente più famoso e pagato al mondo) ad attribuirsi la paternità del «capolavoro», dandogli l'azzeccato nome di «Comedian»; terzo: per far fruttare al massimo il frutto si sono inventati che il solito «misterioso compratore» lo avesse acquistato, sborsando 120 mila euro; quarto: sostenendo l'incontestabile tesi che «Comedian» è sempre «riproducibile» hanno attaccato al muro una seconda banana (questa volta sostenendo che costasse addirittura «150 mila euro»); quinto: hanno fatto mangiare la «Comedian-bis» a un collega di Cattelan, tale David Datuna («nato a Tblisi nel 1974»), il quale, a favore di telecamera, si è avvicinato al frutto, l'ha sbucciato e se l'è pappato.

«Amo Cattelan e adoro questa installazione. È deliziosa. Questa performance si chiama Hungry artist (artista affamato) ed è stata realizzata da me», ha orgogliosamente rivendicato Datuna in video postato su Instagram.

Apriti cielo. Scandalo: «Distrutta una banana da 150 mila euro», si sono indignati i media. Ma quando mai? L'azione di «rottura» - anzi, di sbucciatura - di Datuna era chiaramente una messa in scena concordata. Infatti dal video postato sui social si vede l'artista compiere indisturbato tutta la sua performance senza che nessuno protesti. I responsabili della galleria Perrotin (dove «Comedian» era esposta) hanno quindi chiuso la rassegna di Miami Beach con il botto finale: «Abbiamo deciso di non denunciare Datuna. L'opera, infatti, è stata pensata come rinnovabile e sostituibile. Il suo valore risiede nell'idea».

Una bellissima frase, quest'ultima: peccato però che l'abbia già detta un certo Marcel Duchamp a proposito del suo mitico orinatoio firmato «R.Mutt». Correva l'anno 1917. Un secolo dopo, nel 2019, ecco arrancare la banana di Cattelan.

Scusi signor Cattelan, ma arrivare con un secolo di ritardo non è un gran successo.

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