La manovra 2020 è al rush finale ma non mancano le sorprese dell'ultimo momento; dal Mef, difatti, è partita una nota secondo cui, nel 2019, dalle partite Iva sarebbe arrivato un gettito complessivo di 10,7 miliardi di euro, 1,5 miliardi in più di quanto previsto e con una stima prudenziale di 3 miliardi di maggiori entrate.
Si tratta di "regalo inaspettato" per il governo, che ora dovrà decidere come destinare questo tesoretto. Sembra difficile che l'esecutivo decida di utilizzare le risorse per ridurre il deficit dal 2,2% del Pil al 2%, considerando che il blocco delle aliquote Iva poggia proprio sull'eventuale aumento del deficit in caso di necessità.
Più probabile, allora, che questi 3 miliardi vengano utilizzati in manovra per trovare le coperture su due punti critici in discussione nella maggioranza: cuneo fiscale e quota 100.
I sindacati, dopo il vertice di oggi al Mef, spingono affinché la misura di prepensionamento, voluta dal precedente governo Lega-M5S, non "venga toccata" e il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan ha dichiarato che il ministro Gualtieri non "pareva intenzionato a rivedere quota 100 in corso d'opera ne mi è sembrato che i ministri presenti avessero voglia, senza accordo con le parti sociali, di cambiare il sistema". L'esecutivo starebbe pensando, però, a uno slittamento semestrale della finestra di accesso a quota 100, con l'aggiunta di ulteriore 90 giorni ai ai tre mesi attuali di attesa per lasciare il lavoro una volta maturati i requisiti.
Passi in avanti potrebbero arrivare anche sul fronte cuneo fiscale, con il governo che sarebbe intenzionato ad aumentare le risorse con cui finanziare il taglio; la copertura, difatti, passerebbe da 2,5 a 3mld di euro nel 2020, per raddoppiare nel 2021 e ampliando, come dichiarato dal leader della Cgil Landini, "la platea che era ferma ai 25 mila euro di reddito".
Per quanto riguarda il rinnovo dei contratti pubblici, invece, restano ferme a 1,4 miliardi le coperture e anche sulla rivalutazione delle pensioni i sindacati si sono detti insoddiisfatti, affermando che c'è solo "un impegno sull'indicizzazione delle pensioni che porta dal 97% al 100% di rivalutazione dello scaglione fino a duemila euro di reddito, insomma fino a 4 volte il minimo".
Dal
Pd, invece, arrivano voci sull’assegno unico familiare per cui nel 2020 sarà costituito il fondo famiglia con ulteriori 500 milioni di stanziamento messi a copertura della misura oltre ai circa 2 miliardi già previsti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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