Massimo D’Alema è stato scaricato dalle fondazioni progressiste europee che aderiscono al Partito del Socialismo Europeo. Non sarà più il presidente del Foundation for European Progressive Studies (Feps). Come riferisce la Stampa, la fondazione portoghese Res Publica, la tedesca Friedrich Ebert Stiftung, la francese Jean Jaurès, la spagnola Pablo Iglesias, la svedese Olof Palme International Center, la ceca Masarykova Demokraticka Akademie e la maltese Ideat hanno scaricato l'ex premier diesse. Lo avevano annunciato già nei giorni scorsi. E oggi gli hanno votato contro.
Nei giorni scorsi, come racconta Emanuele Bonini sulla Stampa, D'Alema aveva chiesto di prolungare la presidenza della Feps fino a ottobre. Oggi, però, la sua proposta è stata respinta. L'ex premier ha incassato ben 22 voti contrari. Soltanto in quindici se la sono sentita di appoggiare la proposta del presidente uscente ritenendola "un compromesso accettabile". A quanto apprende il quotidiano torinese, D'Alema non sarebbe riuscito a trovare nemmeno il sostegno di tutti i membri italiani del Feps. "Oggi si è scritta una pagina nera della storia del Pse che rappresenta limpidamente la crisi drammatica del socialismo europeo - ha commentato Roberto Speranza, coordinatore di Articolo 1 - Mdp - i consuma una vendetta politica ordinata dall'Italia alle spalle di una fondazione prestigiosa come la Feps. L'unico risultato ottenuto è che il nostro Paese da domani a Bruxelles sarà ancora più debole".
Dopo sette anni di presidenza targata D'Alema, si è ora aperto un nuovo capitolo per le fondazioni progressite europee.
Maria João Rodrigues, europarlamentare portoghese candidata da Res Publica, sostituirà l'ex Ds alla presidenza. La deputata è stata l'unica a candidarsi. Il presidente del gruppo dei Socialisti & Democratici all'Europarlamento, Gianni Pittella, ha ringraziato D'Alema per "l'eccellente lavoro svolto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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