Matteo chiama Trump: "E in estate ci vedremo"

L'ex presidente Usa ha apprezzato la solidarietà dopo la condanna. E ha voluto ringraziarlo

Matteo chiama Trump: "E in estate ci vedremo"
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«Hi Matteo, I'm Donald». A parlare al telefono è lui, il tycoon, il già presidente degli Stati Uniti d'America e ricandidato alla Casa Bianca Donald Trump. Dall'altra parte della cornetta, a oltre 6 mila chilometri di distanza, il leader del Carroccio Matteo Salvini. «Hi, Donald» risponde il capitano sorridente dal suo ufficio di Porta Pia, a Roma. Soddisfatto, orgoglioso della telefonata. Al suo fianco l'ex candidato alle primarie del Partito Repubblicano Vivek Ramaswamy. È lui il tramite, il mediatore. «L'ambasciatore» per conto del ministro dei trasporti, l'uomo di fiducia di Salvini in America. «Un amico della Lega» dicono dal partito. Una faccia nota, già vista in Italia. Prima al raduno di «Identità e Democrazia» a Firenze e, poi, agli eventi di Roma.

Una telefonata dovuta, forse inaspettata. Nei giorni scorsi Salvini aveva espresso solidarietà a Trump dopo la condanna (per tutti i 34 capi di imputazione) nel processo per i soldi alla pornostar Stormy Daniels. «Solidarietà e pieno sostegno» all'ex presidente «vittima di una persecuzione giudiziaria e di un processo di natura politica» aveva scritto sui social il vice premier leghista. Un messaggio arrivato fino negli Usa, nelle mani di Donald Trump che, dopo aver risposto via mail «Matteo, thank you!» - ieri, lo ha voluto ringraziare personalmente. A viva voce. Una telefonata di pochi minuti, «cordiale» fanno sapere dall'ufficio stampa del ministro. Il frutto di un lavoro sottotraccia, iniziato mesi fa, grazie anche a diversi contatti precedenti tra Salvini e Mike Pompeo, ex Segretario di Stato americano nel governo guidato da Trump. Non solo, fonti vicine a Salvini ci riferiscono di continui contatti con Elon Musk, il potente magnate americano recentemente ospite d'onore in Italia. Così, il leader della Lega avvia un dialogo diretto con quello che sarà secondo lui il prossimo presidente degli Stati Uniti. Un rapporto privilegiato che rischia di mettere in ombra quello degli alleati di governo con l'attuale presidente democratico Joe Biden. Una telefonata che assume un valore politico non indifferente, e un peso nel governo. D'altronde, Matteo Salvini da sempre tifa per Trump, già dal 2015, dalla sua prima discesa in campo. Un sostegno riconosciuto. «Penso di essere, se non l'unico, tra i pochissimi che chiaramente auspicano una vittoria di Donald Trump e dei repubblicani: gli ho espresso pubblicamente la mia vicinanza su vicende giudiziarie che a molti italiani ricordano quelle di Silvio Berlusconi, che per 30 anni è stato accompagnato, qualcuno dice perseguitato, da un certo tipo di giustizia» ha detto Salvini nel corso di una conferenza stampa.

Poi, il leader della Lega, ha anche annunciato un incontro con il tycoon in

estate: «Conto di avere a breve una missione negli Usa, per rinsaldare l'amicizia tra Italia e Stati Uniti». E sicuramente, Donald, stavolta non sbaglierà nome. Altro che Giuseppi, a stringergli la mano sarà l'amico Matteo.

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