Xi Jinping, classico abito scuro e camicia rossa, passeggia con Giorgia Meloni, in completo turchese, nella Diaoyutai guesthouse di stato, la zona esclusiva di Pechino dove vengono ricevuti gli ospiti stranieri. L'incontro del Presidente del Consiglio italiano con il nuovo Mao è durato un'ora e mezza, oltre il previsto. Un'occasione strategica per riannodare i rapporti con il pianeta Cina. La visita iniziata domenica punta a bilanciare le relazioni economiche e commerciali, in un'ottica più equilibrata evitando di mandare completamente in fumo i 20 miliardi previsti dal vecchio patto sulla Via della Seta, troppo invasivo, firmato dal governo Conte e poi stoppato da Meloni.
«La Cina è per noi un partner economico, commerciale e culturale di grande rilievo» conferma a Xi la titolare di Palazzo Chigi. Il presidente della Repubblica popolare risponde con un'apertura sullo sbilanciamento: «La Cina è disposta a importare un maggior numero di prodotti italiani di alta qualità». Le esportazioni italiane in Cina nei primi sei mesi di quest'anno sono precipitate del 30,1%, rispetto allo stesso periodo del 2023. Un calo collegato al boom dell'export di prodotti farmaceutici nei primi mesi dello scorso anno.
Ovviamente Xi «spera che pure la parte italiana fornisca un ambiente commerciale equo, trasparente, sicuro e non discriminatorio alle imprese cinesi che si recano in Italia per lo sviluppo». Do ut des tutto da verificare, ma il mandarino comunista ribadendo il potenziamento dei rapporti economici lancia l'idea di «esplorare la cooperazione in settori emergenti come i veicoli elettrici e l'intelligenza artificiale». In pratica un progetto di produzione da stabilire in Italia. Xi, come gli altri dignitari comunisti, incontrati da Meloni sottolinea lo spirito della Via della Seta. La premier, che ha dato ascolto a Washington sul pericolo della penetrazione economica e politica cinese, si aggancia a Marco Polo che «definisce l'antichità e la profondità dei nostri rapporti () tra due civiltà che sono eredi di culture millenarie». Poche ore prima aveva inaugurato al China World Art Museum di Pechino la mostra «Viaggio di Conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente».
Anche nel Piano triennale, firmato il primo giorno della visita si legge che i due Paesi «intendono mantenere lo slancio delle loro relazioni bilaterali, anche nello spirito dell'antica Via della seta () e promuoverne lo sviluppo ad un livello più elevato, perseverando nella pace e nella cooperazione».
Nell'incontro con Xi si è affrontato il tema cruciale «dell'insicurezza crescente a livello internazionale». In una nota palazzo Chigi fa sapere che si è parlato di guerra in Ucraina, dei rischi di un ulteriore aggravamento della situazione in Medio Oriente e delle tensioni nell'Indo-Pacifico, dove l'Italia ha inviato una squadra navale. Pechino media fra Kiev e Mosca per un congelamento del conflitto. Il primo passo dovrebbe essere una seconda conferenza internazionale con la presenza, per la prima volta, dei russi assieme agli ucraini. Altro tema sul tavolo è stata la riforma del Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite.
Non solo: il presidente cinese chiede all'Italia di «favorire uno sviluppo positivo e stabile delle relazioni Cina-Ue» peggiorate con la minaccia dei dazi sulle auto elettriche cinesi, che la stessa Stellantis
importerà con il partner cinese Leapmotor.La sera prima Meloni, con la figlia Ginevra, si è concessa una cena tradizionale con tanto di festeggiamenti, canti e video rilanciati con soddisfazione dai social e media cinesi.
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