Horst Sehofer e Matteo Salvini non sono molto distanti nelle loro politiche. Entrambi contrari all’immigrazione, entrambi decisi sulle posizioni da prendere. Peccato, però, che governino due Paesi diversi e che sul tema migranti ovviamente vedono scontrarsi i rispettivi interessi. Se né l’Italia né la Germania vogliono accogliere più clandestini, allora lo scontro è inevitabile: “Li prendo io o li prendi tu?”
Come noto durante l’ultimo Consiglio Ue sulle migrazioni le posizioni di Italia e Germania si sono divise sui respingimenti dei migranti che hanno attraversato la frontiera dopo essere stati già registrati in Italia (o in Grecia). Secondo la regola di Dublino, Roma e Atene dovrebbero riprenderseli in carico ed è quello che auspica Seehofer. Di fronte ai colleghi al vertice europeo, la Merkel per la prima volta apparve in difficoltà. L’Italia ottenne, almeno a parole, maggiore solidarietà dagli altri Paesi europei. Mentre la Cancelliera annunciò il via ai dialoghi bilaterali con i Paesi di primo accesso per attuare i respingimenti. Il primo ministro Conte smentì subito che l’Italia avesse dato il suo benestare ("Alla Merkel non ho promesso nulla") e tuttora gli accordi sono in stallo.
In questo clima politico infiammato, Merkel ha dovuto far fronte anche alle dimissioni (annunciate e poi ritirate) del suo ministro dell’Interno che sulla questione migranti vuole il pugno duro. Per questo in Baviera ha fatto aprire i nuovi “centri di ancoraggio” per valutare le domande di asilo. Ora però Seehofer intende risolvere la spina respingimenti. Qualche settimana fa arrivò ad ammettere che accordi con Roma e Atene sarebbero stati “duri” da raggiungere, ma che era “possibile” riuscirci. Da quel giorno, però, non sono stati fatti passi avanti. E così il ministro dell’Interno ha già detto che, se non si troverà la quadra entro la fine di agosto, avvierà in maniera unilaterale il suo piano di respingimenti.
Il fatto è che il suo omologo italiano, Matteo Salvini, non ne vuole sapere di riprendere altri immigrati. L’Italia ne ha già accolti a sufficienza, è il ragionamento, e quello che chiede è di redistribuirli, non di essere costretta ad aprire le porte. “Se i tedeschi e gli austriaci invece di pensare solo a rispedirci i migranti, ci aiutassero a chiudere le frontiere esterne sarebbe un passo in avanti", disse a inizio luglio il leghista.
Oggi però Seehofer è tornato alla carica. "I colloqui procedono in un buon clima", ha affermato parlando all'emittente Ard, "ma alla fine, i capi di governo potrebbero dover parlarsi tra loro ancora, per la complessità" dell'argomento. Già, perché se la Grecia ha aperto alla possibilità ad accogliere alcuni migranti, l'Italia continua a opporre maggior resistenza.
Roma e Atene chiedono che in cambio la Germania si faccia carico di altre persone arrivate in questi anni. Ma Seehofer non ne vuol sapere: "Non possiamo accettarlo, i tedeschi non capirebbero, se accogliessimo più rifugiati di quanti ne rimandiamo indietro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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