«Il mio progetto di kayak inaffondabile realizzato insieme alla figlia di Schettino»

Una nuova società che punta al brand nautico ha brevettato il Surfcruise: il 50% delle azioni è della primogenita di «'O comandante»

Nino Materi

Ieri mattina, alla signora Maura Paruzzo, quel titolo in prima pagina sul Mattino di Napoli ha mandato di traverso la colazione: «La canoa-Schettino al Salone di Genova». Ma Schettino chi? Sì, proprio lui: 'o comandante. Universalmente (e tristemente) noto per il naufragio della Costa Concordia.

Ma chi è Maura Paruzzo e perché ieri il caffè le è risultato un po'amaro? La Paruzzo è una brillante imprenditrice torinese (settore lamierati) con una grande passione per la nautica. Tanto da aver recentemente fondato una società, la Surfcruise, che ha realizzato un kayak che - si legge nel sito aziendale - fa «vivere il mare a 360°» e ha «l'orizzonte come meta»: hi-tech, di gran design e inaffondabile. Paruzzo della Surfcruise è amministratore unico, mentre socia al 50% è Rossella Schettino, 21 anni, figlia del comandante Francesco, detenuto a Rebibbia dopo la condanna in via definitiva a 16 anni. Raggiungiamo telefonicamente Maura Parruzzo, che ci risponde cortese ma decisa: «In questa impresa è coinvolta la figlia di Schettino, ma il comandante è del tutto estraneo al progetto».

Perché ha scelto proprio Rossella Schettino come partner nella Surfcruise?

«Perché Rossella è una giovane preparata e appassionata di nautica».

«Appassionata di nautica» come il padre?

«Ripeto: Francesco Schettino non c'entra nulla col nostro brand».

Eppure abbiamo letto che il comandante avrebbe dato «consigli» per rendere il più funzionale possibile la super canoa che presenterete a settembre al Salone di Genova.

«Il comandante Schettino ama la canoa. Ma la nostra non è assolutamente una canoa, è invece un'imbarcazione che interpreta in chiave innovativa la filosofia del kayak e del surf-ski. E comunque non presenteremo Surfcruise al Salone di Genova, perché la società non è ancora pienamente operativa e in grado di commercializzare il prodotto».

Risulta allora piuttosto strano che sulla vostra pagina Facebook campeggi la foto del Salone nautico di Genova con tanto di brochure della Surfcruise color rosso Ferrari. Ma, a parte questo, lei conosce Francesco Schettino?

«Certo. E sono anche convinta che sul naufragio della Concordia lui sia stato un capro espiatorio».

In effetti sulla community social Concordia Veritas sono moltissimi i suoi post in difesa di Schettino.

«Si doveva indagare a più ampio raggio. Invece la magistratura ha focalizzato il suo interesse solo su Schettino, vittima inoltre di un ingiusto massacro mediatico».

Le risulta che il comandante Schettino abbia mai «testato» il Surfcruise?

«Lo scorso marzo abbiamo fatto delle foto al nostro kayak sulla spiaggia di Meta di Sorrento, il paese di Francesco Schettino. Non escludo che in quella occasione il comandante possa aver fatto delle valutazioni sull'imbarcazione e magari abbia anche fatto un giro di prova. Ma, se ciò è accaduto, tutto è finito lì».

In cosa consiste l'eccezionalità del vostro kayak?

«È un'imbarcazione che consente di non venir meno alla capacità di trasporto e alle caratteristiche di stabilità dei kayak, né di rinunciare alla velocità ed alle emozioni garantite dalla possibilità di planare sull'onda del surk-ski».

Si dice che il comandante Schettino sia rimasto affascinato da Surfcruise.

«Gliene avrà parlato bene la figlia».

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