Missile centra un palazzo. Carneficina nel Donetsk: 15 civili morti, 27 dispersi

Un missile su un condominio di quattro piani nella città di Chasiv Yar, nel Donetsk, nell'Ucraina orientale

Missile centra un palazzo. Carneficina nel Donetsk: 15 civili morti, 27 dispersi

Un missile su un condominio di quattro piani nella città di Chasiv Yar, nel Donetsk, nell'Ucraina orientale. Con 15 morti accertati e almeno 27 civili, tra cui anche un bambino di 9 anni, che ieri sera i soccorritori ancora cercavano tra le macerie. L'ennesima carneficina di questa guerra che vede i russi avanzare lentamente nel Donbass. Anche se Mosca, come ha già fatto in passato sostenendo di prendere di mira soltanto obiettivi militari, nega che le vittime dell'attacco siano civili: «L'edificio colpito dall'aviazione russa era usato per il dispiegamento temporaneo di truppe ucraine nell'insediamento di Chasiv Yar. Era stato trasformato in insediamento militare. Secondo le notizie che arrivano dal posto, dalle macerie vengono estratti solo corpi di soldati ucraini, non c'erano civili», scrive l'agenzia Tass, citando fonti della sicurezza russa.

È nell'area della città di Popasna che le truppe di Mosca stanno guadagnando terreno. Sloviansk è sempre più sotto attacco, dalla zona di Izium a nord e dalle vicinanze di Lysychansk a est. In particolare l'obiettivo dell'esercito di Putin è la strada principale che collega le città di Donetsk e Kharkiv, che rappresenta un «obiettivo importante» per la Russia nella sua avanzata in questa regione. Sempre a Sloviansk, secondo il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, l'artiglieria di Mosca ha colpito un punto di concentrazione delle truppe ucraine e una fabbrica di ceramica utilizzata come deposito di munizioni uccidendo un centinaio di soldati ucraini. Nell'attacco sarebbero stati distrutti oltre mille proiettili per obici statunitensi e razzi per lanciamissili Grad. Sempre ieri la Repubblica popolare di Donetsk ha accusato Kiev di aver bombardato il Donetsk con munizioni della Nato. Secondo la Tass le forze armate ucraine avrebbero condotto nelle ultime ore un massiccio bombardamento nei distretti residenziali della cittadina del Donbass utilizzando un'artiglieria calibro 155 millimetri, che è un calibro standard dell'Alleanza. Le forze armate ucraine stanno attaccando postazioni dell'esercito russo anche nel territorio di Kherson, occupata nelle prime fase dell'invasione. Prima di lanciare la controffensiva le autorità ucraine hanno invitato gli abitanti ad evacuare con tutti i mezzi possibili per mettersi in salvo. Il portavoce dell'amministrazione militare di Odessa, Serhgiy Bratchuk, ieri ha riferito di testimoni oculari che avrebbero sentito le grida dei soldati russi provenire da sotto le macerie. «Sono stati colpiti prima alle 5 del mattino, poi alle 10. C'è un incendio, i russi sono infuriati. Hanno circondato il centro città e stanno controllando tutta la popolazione», ha commentato Bratchuk. Mosca, stando alla direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, sarebbe alle prese anche con un'altra difficoltà: i militari saboterebbero sempre più spesso il loro equipaggiamento prima di inviarlo in Ucraina allo scopo di rimanere in Russia ed evitare di andare a combattere.

A Mariupol, infine, gli occupanti hanno ripreso l'esumazione dei cadaveri nei cortili dei grattacieli. «I corpi vengono dissotterrati, posti in sacchetti di plastica e portati direttamente nella fossa comune di Staryy Krym con i camion, dove ce ne sono già tanti», ha scritto su Telegram il consigliere del sindaco di Mariupol, Petr Andryushchenko. «Militari e investigatori russi stanno interrogando i residenti sulle cause delle morti - prosegue Andryushchenko - Al cospetto degli uomini armati rispondono che tutti sono stati uccisi dall'esercito ucraino. Fabbricano prove false per dimostrare ai russi che non sono assassini».

Secondo il ministero dell'Energia di Kiev, nonostante un incessante lavoro di ripristino, ci sono ancora 600mila ucraini che non hanno accesso all'energia elettrica, in particolare nelle regioni di Donetsk, Luhansk, Mykolaiv e Kharkiv.

Dal Luhansk arriva anche un altro allarme, lanciato dal capo dell'amministrazione militare regionale, Serhii Haidai, che teme una «catastrofe umanitaria»: «Le infezioni possono iniziare a uccidere le persone, perché i corpi dei morti sono ancora nelle strade delle città».

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