La missione di Salvini e Meloni: traguardo al 7% per avere più seggi

Riscontro sul campo per la lista unitaria dei leader di Lega e Fdi

La missione di Salvini e Meloni: traguardo al 7% per avere più seggi

Roma - Nello Musumeci invoca la «vittoria della speranza». Ed è proprio questo sentimento a segnare le ultime ore di attesa dei leader a poche ore dal voto siciliano.

Il centrodestra si approccia con fiducia all'ora della verità. Il voto siciliano è sempre di difficile lettura per gli analisti, ma i sondaggi riservati appaiono confortanti. Naturalmente non c'è solo la partita di Palazzo dei Normanni, ma le tante partite politiche delle varie liste da considerare, con un risultato che si proietterà in maniera pesantissima sulle trattativa per le Politiche.

Il primo posto all'interno del centrodestra dovrebbero giocarselo Diventerà Bellissima, la lista personale di Musumeci, e Forza Italia che potrà contare anche sull'effetto Berlusconi, legato alla presenza nell'ultima settimana dello storico leader del centrodestra nell'isola. La forchetta del loro risultato finale dovrebbe oscillare tra il 10 e il 15%.

Un partita importante sarà anche quella dell'Udc di Lorenzo Cesa che ha fatto un lavoro importante sulle liste, coinvolgendo dirigenti giovani, ma legati alla tradizione democristiana nell'isola, anche con l'aiuto dell'associazionismo cattolico. L'Udc sta attivando la sua macchina per la costruzione a livello nazionale della quarta gamba del centrodestra con l'aiuto anche di pezzi di Alternativa Popolare, sempre più insofferenti verso la leadership del partito alfaniano. La spinta siciliana per far decollare questo progetto sarà fondamentale, soprattutto se si riuscisse a superare la soglia del 5%.

C'è poi la lista unitaria Fratelli d'Italia-Noi con Salvini alla prima grande prova al Sud. I due leader si sono spesi molto e come obiettivo potrebbero avere quello del 6-8%. Un viatico importante per rivendicare seggi al gran ballo dei collegi, la serrata trattativa che inizierà forse già dalla prossima settimana per entrare nel vivo a fine mese, quando si chiarirà la «mappa» e la geografia elettorale.

Lo scrutinio siciliano inizierà lunedì mattina e verso l'ora di pranzo si dovrebbe conoscere il verdetto e il nome del nuovo governatore. Per le liste bisognerà attendere il tardo pomeriggio, così come sarà interessante vedere i voti dei vari candidati per comprendere - in maniera indiretta - le proporzioni di forza tra Fratelli d'Italia e Noi con Salvini.

È chiaro che il risultato complessivo del centrodestra avrà un riverbero anche sulle previsioni in vista del voto nazionale della prossima primavera. «Nel Paese il centrodestra unito, secondo tutti i sondaggi, è tra il 35 e il 37%, dieci punti il più rispetto al Partito democratico e al Movimento 5 stelle, che sono più o meno appaiati» dice Renato Brunetta. «È cambiato il vento. Il centrodestra ha il vento in poppa, il vento adesso deve trovare le vele alzate». E naturalmente c'è la delicata partita del Pd che non parte certo con i favori del pronostico e deve fare i conti con una sconfitta annunciata. «Il clima è buono, confidiamo che le elezioni in Sicilia vadano bene» continua Brunetta.

«Vincerebbe il centrodestra unito e perderebbe il Partito democratico. C'è la possibilità che il Pd alleato con Alfano in Sicilia arrivi quarto, questo provocherebbe uno smottamento nel partito, che andrebbe nel caos». Uno smottamento che trascinerebbe nel caos tutta la sinistra.

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