Il mistero dell'ex postina. Nipote indagato: omicidio

I resti della donna sono stati trovati giorni fa in un bosco della Sabina. Il legale: "Non c'entra"

Il mistero dell'ex postina. Nipote indagato: omicidio

Appuntamento con la morte. L'auto a pochi metri dal cadavere fatto a pezzi e una visita medica cui non si è mai presentata. Chi doveva incontrare Silvia Cipriani, 77 anni, postina in pensione svanita nel nulla alla fine di luglio da un paesino della Sabina? Da 48 ore c'è un indagato per omicidio volontario, il nipote Valerio Cipriani. E se per il difensore, l'avvocato Luca Conti, si tratterebbe di un atto formale, che lo tutela nella duplice veste di persona offesa in quanto congiunto della vittima, e di indiziato di delitto, il pm Lorenzo Francia l'avrebbe già convocato per l'interrogatorio di garanzia.

Vuole vederci chiaro la Procura di Rieti sulla misteriosa scomparsa della pensionata e sul cadavere ritrovato dopo due mesi di ricerche nei boschi di Montenero Sabino, non lontano dal paese in cui la donna viveva, Cerchiara. Con il provvedimento, insomma, saranno possibili accertamenti tecnici irripetibili, perquisizioni e prelievi biologici, per chiarire la drammatica vicenda. Innanzitutto, i resti appartengono davvero alla Cipriani? L'ipotesi è quasi certa per gli inquirenti, sin dal primo esame del medico legale, anche se si attendono i risultati degli esami scientifici e il test del Dna. «Numerosi reperti ossei, disseminati su ampia superficie di terreno - si legge in una nota del pg di Rieti - verosimilmente appartenenti alla Cipriani».

Fra questi parte dei suoi indumenti, una scarpa, la borsa e la sua macchina, una Fiat Palio, trovata nei paraggi. La donna, secondo la ricostruzione della squadra mobile reatina, avrebbe avuto una visita medica in un ambulatorio in città nel tardo pomeriggio del 21 luglio. Dalla Asl, però, le avevano spostato l'orario di visita a metà pomeriggio, dalle 20,40 alle 17,30. Lei però esce di casa con largo anticipo, alle 16, lasciando detto al suo fattore di badare alla masseria in sua assenza. «Mi ha detto di chiudere i cancelli e la porta perché, vista l'ora della visita, non sarebbe rientrata ma avrebbe dormito nel suo appartamento in città, in via delle Orchidee», mette a verbale l'uomo. Un cambio ulteriore di programma per vedere chi?

Il nipote, precisano in Procura, è indagato solo per omicidio di primo grado, non per occultamento di cadavere. Dunque si attendono altri avvisi di garanzia per quanti avrebbero fatto sparire l'anziana. Una donna molto conosciuta la Cipriani. «Metteva i soldi al pizzo», commentano in paese. «Non usava bancomat ma solo soldi in contanti». E proprio il denaro messo da parte e le sue proprietà sarebbero un valido movente per il delitto. Eppure di Valerio ne parlano tutti bene. «Un brav'uomo», chiarisce Francesco, il cugino di Silvia che lo difende anche se è stato lui il primo a parlare del denaro scomparso. Ovvero di quei 10mila euro che la vittima avrebbe intascato un anno fa per la vendita di una sua proprietà, un fienile di 70 metri quadrati: i soldi non sono stati trovati né in casa né sul suo conto corrente. La difesa di Valerio Cipriani chiarisce. «In caso di morte presunta l'eredità si acquisisce, ma non prima di 10 anni. E fino a questo momento la Cipriani resta una persona scomparsa».

Secondo il legale l'ipotesi più concreta resta quella dell'incidente.

La donna potrebbe aver avuto un malore in auto e morire senza che nessuno la potesse aiutare. Gli animali selvatici, a cominciare dai cinghiali che infestano la zona, potrebbero aver fatto il resto. La scientifica, intanto, è tornata sul luogo del ritrovamento per nuovi rilevi.

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