Molotov contro l'hub, condannati due No Vax. Ma arrivano minacce al presidente dell'Aifa

L'attentato ad aprile. Negazionisti contro Palù, indagano i carabinieri

Molotov contro l'hub, condannati due No Vax. Ma arrivano minacce al presidente dell'Aifa

Avevano colpito proprio nell'epicentro lombardo della pandemia e contro il simbolo della lotta al virus a Brescia. Era l'alba del 3 aprile del 2021 quando Paolo Pluda e Nicola Zanardelli lanciarono due bottiglie molotov autoprodotte contro i tendoni dell'hub vaccinale della città. Soltanto per un caso le tensostrutture non andarono completamente distrutte dal rogo. Meno di un anno dopo quei fatti, per i due no vax bresciani arriva la condanna, che conferma le richieste del pm: due anni e 8 mesi di carcere per Pluda, due mesi in più per Zanardelli. Terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, ma anche fabbricazione e porto abusivo di armi da guerra (le due bottiglie incendiarie autoprodotte) aggravato dalla finalità terroristica: questi i reati contestati ai due ferventi no vax cinquantenni. Negli istanti dell'attentato le telecamere di videosorveglianza della zona li inquadrarono in azione a bordo di un'auto. E proprio indagando sulla vettura gli inquirenti arrivarono a Pluda, scoprirono la sua militanza «da tastiera» tra le file dei no vax e poi, grazie a intercettazioni telefoniche ed ambientali, riuscirono a risalire al suo complice. A completare il quadro ci pensarono le immagini della stazione di servizio nella quale i due si fermarono, proprio a favore di telecamera, a preparare le molotov utilizzate da lì a poco. E poi c'è una questione morale ed etica, dal momento che quell'hub prima adibito a centro tamponi e poi riconvertito in polo vaccinale - era stato realizzato con i fondi della campagna «AiutiAmoBrescia» grazie ai contributi di migliaia di bresciani. Davanti a quelle evidenze, i due ammisero le responsabilità e scelsero di farsi processare in abbreviato per limitare i danni. Anche se per vie diverse, avevano anche cercato di risarcire il danno, ma l'Asst Spedali Civili, responsabile dell'hub vaccinale finito nel mirino, non aveva accettato le offerte. Ora arriva la condanna in Tribunale. Oltre ad accogliere le richieste del pm, il giudice ha confermato anche le misure cautelari: Pluda resta ai domiciliari, mentre Zanardelli in carcere, dov'è detenuto dal primo maggio dello scorso anno. Ma proprio mentre la giustizia sferrava un nuovo duro colpo al mondo no vax, quest'ultimo colpiva il presidente dell'Aifa e componente del Comitato tecnico scientifico Giorgio Palù. Il virologo 73enne ha ricevuto una lettera con minacce di matrice no vax proprio all'indirizzo del Dipartimento di medicina molecolare dell'Università di Padova, dove Palù ha il proprio ufficio. Intervistato a ridosso delle festività natalizie, il presidente dell'Aifa si è più volte lungamente speso sulla campagna vaccinale.

«Di fronte a un vaccino con una tecnologia avanzata e ben consolidata dal punto di vista dell'efficacia e della sicurezza chi non lo è si dovrebbe convincere che è bene vaccinarsi - aveva detto in quella occasione, ma specificando anche che «l'obbligo vaccinale è certamente un'opzione che spetta alla politica». Sulle minacce ricevute nelle scorse ore stanno ora indagando i carabinieri.

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