Sono in corso le indagini per chiarire l'esatta dinamica che ha portato alla morte di Lia Ferrarini, la più giovane dei cinque eredi della famiglia Ferrarini, a lungo titolari dello storico marchio di prosciutti e prodotti alimentari di Reggio Emilia. Venerdì scorso la donna, 56 anni, è stata trovata senza vita nella tenuta di via Romesino a Botteghe di Albinea, nella campagna reggiana.
Il primo a dare l'allarme è stato un addetto ai lavori dell'azienda, che ha notato la salma nel cortile a fianco delle stalle, a poca distanza dal piccolo trattore che la Ferrarini usava abitualmente. Il pubblico ministero Dario Chiari della Procura di Reggio Emilia ha disposto l'autopsia sul cadavere della donna. Al momento, nessuno ha dichiarato di aver assistito all'incidente. Le poche certezze in possesso degli inquirenti riguardano la violenta caduta della Ferrarini, il cui corpo ha riportato un evidente trauma cranico, probabile causa del decesso, anche se non è ancora possibile escludere che la donna sia morta schiacciata dal mezzo agricolo, nonostante il veicolo fosse spento al momento del ritrovamento.
A differenza dei fratelli Luca, Lucio, Licia e Lisa - tutti figli del noto imprenditore reggiano Lauro Ferrarini - la più giovane Lia non è mai stata particolarmente coinvolta nella parte imprenditoriale. Si era sempre dichiarata innamorata della campagna, dell'agricoltura e delle tradizioni, ed è proprio a queste attività che si è sempre dedicata nelle aziende agricole dei Ferrarini.
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