Morti da tallio, il veleno in una tisana

La sostanza trovata in un infuso a casa di due parenti delle tre vittime in Brianza

Morti da tallio, il veleno in una tisana

Milano - Qualcuno, e in primis la famiglia Del Zotto, non esiterà a definirla «la fine di un incubo». E di questo sembra trattarsi, anche se molto lavoro, soprattutto dal punto di vista investigativo, resterà da fare, da definire. Tracce di tallio in quantità superiore alla soglia minima di sicurezza sono state trovate infatti in una tisana «campionata» a Nova Milanese, in via Padova 7, di Alessio Palma e Maria Lina Pedon, i coniugi ultraottantenni di Nova Milanese (Monza) ricoverati da metà novembre per avvelenamento da tallio. I due anziani sono gli ultimi due casi, in ordine di tempo, che si sono verificati all'interno della stessa famiglia, nella quale sono già morte tre persone, mentre cinque (in totale) sono finite in ospedale. La coppia, però, è l'unica, tra le persone di questo nucleo interessate più o meno gravemente dall'avvelenamento, a non risiedere nella villetta di via Fiume 8, bensì nel loro appartamento di via Padova.

La tisana «al tallio», contenuta in una zuppiera e quindi priva di marca e di indicazioni circa la provenienza, è stata campionata dai tecnici dell'Agenzia tutela salute (Ats) per la provincia di Monza e Brianza, nel corso dell'ultimo sopralluogo effettuato dai carabinieri di Nova. Gli esiti dei test, eseguiti a Torino presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d'Aosta, hanno evidenziato la positività al tallio di alcune erbe da infuso irreperibili in commercio, su cui sono in corso verifiche per risalire a chi potrebbe averle preparate.

Un bel sospiro di sollievo lo tireranno Domenico Del Zotto, la moglie e il figlio che ancora abitano nella villetta di via Fiume. Lui è il figlio di Giovanni Battista e fratello di Daniela Del Zotto, rispettivamente 94 e 62 anni, morti il 2 ottobre scorso all'ospedale di Desio per l'intossicazione da tallio.

La sostanza altamente velenosa che undici giorni dopo ha ucciso anche la madre di Domenico, la 87enne Gioia Maria Pittana e portato in ospedale l'altra sorella, Laura, il marito Enrico Ronchi e la badante Serafina Pogliani.

Ora spetta agli investigatori scoprire per quale ragione la tisana «al tallio» abbia ucciso alcune persone mentre altre sono rimaste fortunatamente solo intossicate.

In teoria, ma solo in teoria, il signor Palma e la moglie dovrebbero essere stati i più contagiati dal veleno trovato nella loro abitazione dopo il «setaccio» di via Fiume e della casa di campagna friulana dei Del Zotto. Ma questo resta al momento ancora un mistero.

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