Mosca choc: arrestato uno dei legali di Navalny

Manette per "disturbo dell'ordine pubblico", poi è stato rilasciato. Lo staff chiama alla mobilitazione anti-Putin

Mosca choc: arrestato uno dei legali di Navalny
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Tra bavagli, repressioni e intimidazioni, ogni giorno nella Russia di Putin va in scena un nuovo atto antidemocratico contro gli oppositori del regime. Ieri è toccato a Vasily Dubkov, uno degli avvocati di Alexei Navalny, l'oppositore del Cremlino morto in carcere per cause ancora da accertare, con tutti gli indizi che puntano però verso il Cremlino. Il legale di Navalny è stato arrestato ieri a Mosca per «disturbo dell'ordine pubblico», guard caso dopo aver accompagnato nei giorni scorsi Lyudmila, la madre di Nalvany, nella città artica di Salekhard aiutandola a riavere la salma del figlio. Dopo poche ore il legale è stato rilasciato ma la vicenda è la perfetta cartina di tornasole del clima che si respira in Russia.

Dopo la consegna del cadavere di Navalny alla famiglia infatti, il team dell'attivista riferisce che «la maggior parte delle agenzie funebri private e pubbliche, dei siti commerciali e delle sale funebri si rifiutano di ospitare il funerale. Alcuni locali affermano che i loro spazi sono occupati mentre altri si rifiutano di menzionare il nome di Navalny. In un posto ci è stato detto che alle agenzie funebri era vietato collaborare con noi». Del resto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha già tracciato la linea rossa da non superare per non fare una brutta fine. Se il funerale sarà occasione di protestare ci saranno gravi conseguenze perché, dice Peskov, «queste persone sono ampiamente conosciute per i loro appelli provocatori, una pratica molto, molto dannosa. Comporta conseguenze legali e di applicazione della legge per coloro che in qualche modo rispondono a questi appelli». Conferma che in ogni caso i funerali saranno blindati e sotto l'occhio violento della polizia russa.

Peskov ha invece fatto orecchie da mercante riguardo l'indiscrezione per cui Navanly sarebbe potuto essere liberato nell'ambito di uno scambio di prigionieri poco prima della sua uccisione: «Non sappiamo nulla». Intanto si diffonde una nuova iniziativa, che venne promossa dallo stesso Navalny, «Mezzogiorno contro Putin». L'idea è presentarsi tutti ai seggi a mezzogiorno del 17 marzo per protestare contro il capo del Cremlino.

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