Il Movimento 5 Stelle ieri ha confermato la fiducia al governo. Ma 28 grillini non si sono presentati in aula per votare il Dl Aiuti. Di questi, 15 sono assenti "ingiustificati". E così, tra un ultimatum e l'altro al premier, si rincorrono le voci su una possibile nuova scissione. Qualcuno guarda alla formazione del senatore Gianluigi Paragone come approdo per eventuali nuovi transfughi delusi dal corso contiano. Ma lui non ci sta. "Solo se c’è una profonda riflessione se ne può parlare, Italexit - precisa - non è un refugium peccatorum".
Scommetterebbe però su un'ennesima spaccatura?
"Sicuramente qualcuno che andrà via ci sarà. Mi sembra che già in tanti abbiano scaricato Conte. Poi vedremo cosa succederà in Parlamento".
Qualcuno l’ha già contattata per entrare nel suo partito?
"Non ho avuto interlocuzioni di questo genere, ma già le posso dire che non imbarchiamo tormentati dell’ultima ora. Chi pensa di scommettere su un partito perché sta andando bene senza affrontare il nostro stesso travaglio politico può andare da un'altra parte".
L’ipotesi di rifondare un Movimento delle origini, magari attorno a lei e a Di Battista sta in piedi?
"Questa è roba fatta in laboratorio che non funziona. Il Paese non ha più voglia di sentire queste chiacchiere. Oggi se vai al Nord e odori ancora di M5S nessuno ti dà retta. Noi il distacco l’abbiamo fatto tantissimo tempo fa, non è stata un’operazione di salvataggio ma una proposta politica anti-sistema e tanti elettori ci premiano per questo. Non penso che se arriva Di Battista scalda gli artigiani del Veneto: quella comunità non esiste più".
Però in politica i vuoti si riempiono…
"I voti del Movimento andranno in parte a noi, in parte alla Meloni, un po' al Pd e anche nell’astensionismo. La gente è stata tradita dal poltronismo grillino e medita vendetta: come democraticamente li ha creati, democraticamente li distruggerà".
E i "dimaiani" che fine faranno?
"Di Maio salverà sé stesso e il suo circolo più stretto. Si inserirà in una formazione vincente. Insomma, il suo posto ce l’ha già assicurato. Gli altri hanno comprato un biglietto della lotteria: a qualcuno andrà bene ad altri no".
Cosa pensa degli ultimatum di Conte?
"Che rispecchiano lo stato di confusione mentale di un leader pseudo tale e di un Movimento che ha perso qualsiasi consistenza. Stanno facendo una pessima figura e hanno indebolito qualsiasi possibilità di interlocuzione politica: ormai la loro parola non vale niente".
L’ex premier è un leader dimezzato?
"È un leader di peluche. Un capo politico è tale quando una comunità si fida. Conte ormai non crede neanche più a quello che dice, sta cercando di creare un po’ di consenso su dei temi che secondo Casalino hanno un po’ di appeal".
Sta dicendo che è Casalino a dettare la linea?
"Pensate che Conte abbia una consistenza politica?".
Al Senato la fiducia verrà votata senza
incidenti?"I numeri ci sono perché la maggioranza tenga ci sono anche al netto di una possibile defezione del gruppo del M5S. Però è ovvio che senza il voto del Movimento si aprirebbe un problema politico non da poco".
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