Napoli resta senza bus e metro e il sindaco insulta gli autisti

Turisti a piedi a Capodanno. De Magistris: irresponsabili. L'ira dei sindacati

Napoli resta senza bus e metro e il sindaco insulta gli autisti

Napoli - Per una vita intera l'ha evocata per demonizzare gli altri, stavolta la «macchina del fango» la attribuiscono a lui. A Luigi de Magistris, sindaco sull'orlo di una crisi di nervi (e politica) per lo sfascio in cui versa il trasporto pubblico locale. L'Azienda napoletana mobilità versa in uno stato di coma vigile: oltre 200 milioni di euro di debiti e una richiesta di concordato preventivo presentata dall'amministratore Ciro Maglione in Tribunale per tentare il salvataggio in extremis in novanta giorni. Missione (quasi) impossibile.

Nel frattempo, però, la notte di Capodanno, napoletani e turisti sono rimasti a piedi perché i dipendenti dell'Anm si sono rifiutati di salire su bus e metropolitane; e Giggino ha scagliato fulmini e saette contro i suoi stessi dipendenti. Accusandoli di essere autolesionisti e di voler aggravare ancor di più la situazione. Ventiquattr'ore dopo è arrivata la replica di fuoco delle organizzazioni sindacali che miracolo natalizio una volta tanto si sono trovate tutte d'accordo. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Fna, Orsa, Faisa-Confail e Usb hanno sparato contro il sindaco che «unitamente alla sua giunta» scarica le «responsabilità sui lavoratori» senza però rendersi conto che il fallimento di Capodanno è «solamente l'ultimo atto, in ordine temporale, dei tanti guasti che la stessa amministrazione ha compiuto negli ultimi tempi». Per i sindacati, la «credibilità» di Palazzo San Giacomo è «scarsissima», e il primo cittadino l'appello al «senso di responsabilità» anziché ai «lavoratori di Anm», dovrebbe «rivolgerlo a se stesso», evitando di «esporre questi lavoratori ad una ingiusta gogna mediatica» di stampo sovietico. Subito dopo l'attacco della fascia tricolore, infatti, i social si erano scatenati contro autisti e impiegati dell'Anm con un autentico linciaggio. De Magistris sui trasporti è in grave difficoltà perché l'eterno rivale Vincenzo De Luca gli sta rubando spazio politico e pubblicità mettendo a disposizione del capoluogo i mezzi della partecipata regionale EaV. I sindacati, questo, lo sanno e battono dove il dente duole.

«Sono anni che come Forza Italia denunciamo questa deriva afferma il capogruppo regionale, Armando Cesaro questo continuo tentativo del sindaco di Napoli di scaricare sui lavoratori e sull'utenza le proprie incapacità». «Naturalmente aggiunge Cesaro mi auguro che l'Anm non fallisca ma se ciò dovesse malauguratamente accadere, non esiteremmo un solo istante a chiederne le dimissioni». A marzo, il Comune aveva annunciato il varo di un piano di salvataggio (il «quinto o sesto», prendono in giro i sindacati) con un nuovo piano industriale che prevedeva trasferimenti di beni per circa 64 milioni di euro. Un tesoretto che ora rischia di essere sbranato dai creditori. «Anm è lo specchio della gestione de Magistris sottolinea invece Severino Nappi, responsabile nazionale Forza Italia Politiche per il Sud . Ma anche della sua scarsa morale. I trasporti a Napoli sono in ginocchio da anni e lui, per sette anni, ha solo giocato a buttare la polvere sotto al tappeto».

All'affondo dei sindacati, Giggino non ha fatto seguito.

Ha però annunciato che cambierà la giunta perché si sente solo e abbandonato dai suoi stessi assessori. «Il sindaco fa sempre così commenta laconico il deputato azzurro Amedeo Laboccetta : non si prende alcuna responsabilità per quello che accade in città e in Comune. È dal 2011 che è sempre colpa degli altri».

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