«L'umanità si è fermata a Bucha» dice il deputato azzurro Matteo Perego di Cremnago, responsabile del dipartimento Difesa del partito, in missione diplomatica parlamentare con Ugo Cappellacci, presidente del gruppo interparlamentare di amicizia Italia- Ucraina e anche lui di Forza Italia. Dopo Bucha, Irpin «distrutta dalla furia russa in ritirata dalla capitale». Adesso sono a Kiev, in partenza per Leopoli.
Quali il senso e l'obiettivo della vostra presenza da parlamentari?
«La diplomazia parlamentare serve anche per consolidare la vicinanza tra i due Paesi. Siamo tra i primi politici italiani a Kiev, crediamo sia giusto accompagnare l'azione del governo con un'azione di dignità parlamentare. Ci sono anche i parlamentari e essere qui oggi è una scelta di campo sul dove stare».
Quale l'incontro politico più significativo?
«L'incontro con Igor Zhovska, consigliere diplomatico plenipotenziario di Zelenskj. Da parlamentari sosteniamo, come ha detto in diverse occasioni Draghi, lo status di candidata dell'Ucraina all'ingresso nell'Ue. Per gli ucraini anche solo essere candidati è il raggiungimento di uno scopo politico- diplomatico per loro stessi e nei confronti della Russia».
Gli ucraini hanno chiesto una visita di Draghi?
«Sì e anche se non è ancora prevista la data, in attesa che Draghi venga in visita, noi abbiamo trasmesso il messaggio di vicinanza del nostro Paese, per rivendicare per l'Italia un ruolo in ambito europeo insieme a Francia e Germania. Anche secondo i nostri interlocutori, l'unità di intenti dei tre Paesi potrebbe aiutare la loro candidatura».
Da un punto di vista personale che cosa l'ha colpita?
«La percezione che gli italiani abbiano un'idea totalmente sbagliata dell'Ucraina. L'opinione pubblica sottovaluta il valore di questa nazione, forse a causa di una narrazione russofila che ha descritto una grande Russia e un'Ucraina sorella minore. L'Ucraina ha una sua identità, cultura, connotazione nazionale ma non nazionalista, con sue risorse, per esempio minerarie. Kiev è una metropoli internazionale multilingue che si sente europea. Altro che Paese del granoturco».
In Italia, anche all'interno di Forza Italia, è in corso un dibattito sull'ambiguità di talune posizioni politiche, incluse quelle di Berlusconi.
«Le parole di Berlusconi sono le parole di un uomo di pace che sa benissimo quali possono essere le implicazioni di questo conflitto e quindi è preoccupato di quali saranno le conseguenze ma non c'è nessunissima ambiguità in Forza Italia. Respingo al mittente qualsiasi ipotesi in tal senso, inclusa quella del ministro Gelmini. La nostra posizione univocamente chiara è testimoniata dai voti in Parlamento e dal sostegno all'esecutivo tutte le volte che è stata intrapresa un'azione a sostegno dell'Ucraina. Non c'è alcun dubbio su da che parte stia Berlusconi. Un'ulteriore prova è la nostra presenza qui».
Come si arriva alla pace?
«La guerra si fermerà con la
pressione occidentale sulla Russia, le sanzioni sul petrolio, la resistenza ucraina e le pressioni diplomatiche dell'Occidente. Putin deve essere consapevole che si appresta a pagare un prezzo molto alto per questo conflitto».
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