Nessuno vuole le auto blu in svendita

Sono più di 1200 le autovetture superflue del governo. Le aste sono un flop e regalarle alle Onlus sembra l'unica soluzione praticabile

Nessuno vuole le auto blu in svendita

Nessuno vuole le Maserati di La Russa. Stessa storia per la maggioranza delle auto blu che il governo sta cercando di svendere al miglior offerente su eBay. Ad aprile l'asta di 151 auto blu messe in vendita sul sito di aste americano ha fruttato solo 371.400 euro. Cifra raggiunta vendendo 52 autovetture. I due terzi sono rimasti nei garage dei ministeri.

Secondo la normativa appena annunciata dal ministro Marianna Madia, nessuna amministrazione centrale dello Stato con oltre 600 dipendenti potrà possedere più di cinque auto di servizio. Numeri che scendono con il diminuire dei dipendenti. Quattro auto blu per gli uffici con personale tra le 400 e le 600 unità. Soltanto una macchina per le amministrazioni con meno di 50 dipendenti.

Facendo un rapido calcolo, delle 1290 autovetture presenti a giugno nel parco macchine di ministeri e presidenza del Consiglio devono esserne vendute o regalate 1205. Sono già stati fatti passi da gigante rispetto al 2011 quando le auto blu tanto odiate dagli italiani erano 5768. Una spesa che andava a pesare sul bilancio statale per oltre 70mila euro a veicolo. Con le nuove norme è previsto un risparmio complessivo di quasi 80 milioni di euro annui.

Mentre il Governo fa l'impossibile per liberarsi di un parco auto che nessuno sembra volere le amministrazioni locali sembrano molto lontane dallo zelo governativo. Così i comuni continuano a vantare una flotta di 2300 auto blu. Numero irrisorio quando si paragona con quella delle Regioni dove bastano Sicilia, Campania e Lombardia per metterne insieme quasi 1500.

La normativa prevede per chi non rispetta i nuovi limiti un taglio del cinquanta per cento delle spese ammesse per auto di servizio rispetto a quanto utilizzato nel 2013. Ma da questo orecchio gli amministratori regionali non sembrano sentire molto bene.

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