Nonna Lisa al seggio a 109 anni, come nel 1946

Neanche la paura del Covid ha fermato Luisa Zappitelli. Sempre presente alle consultazioni

Nonna Lisa al seggio a 109 anni, come nel 1946

Il prossimo 8 novembre compirà 109 anni. Eppure ieri Luisa è uscita di casa ed è andata a votare. Neanche il Covid ha fermato la nonna record Luisa Zappitelli, nonna Lisa, che, ligia al dovere, ha votato per il referendum costituzionale. Una cittadina modello, continuando una catena che dura dal 2 giugno 1946, quando a 35 anni votò per scegliere tra Repubblica e Monarchia. Da allora nonna Luisa, vespista doc, allevatrice di canarini e grande estimatrice del presidente della Mattarella, non ha mai saltato un'elezione perchè ne riconosce il valore. Un'opportunità prima di tutto per chi nasceva donna e non ne aveva il diritto. Battaglie che lei ha vinto in prima fila come ieri. Mascherina accompagnata dai figli Anna e Dario, si è presentata pimpante al seggio numero 10 di San Pio, uno dei quartieri più popolosi di Città di Castello, in provincia di Perugia, dove abita. Scortata dai Carabinieri e dai Vigili Urbani è entrata con disinvoltura al seggio, ha usato il sanificatore; scheda elettorale e matita in mano, è entrata nella cabina elettorale ed ha votato. «Andate a votare, ha detto all'uscita ai giornalista, perché dopo la vita è più bella. Lo dico soprattutto ai giovani. Quando io ero giovane le donne non avevano diritto di voto. Non appena ce l'hanno concesso, le mie amiche ed io siamo andate a piedi fino al seggio pur di votare!».

Nonna Luisa non è nuova a queste imprese: in pieno lockdown, il 25 aprile scorso, ha sventolato la bandiera italiana dal terrazzo di casa, inneggiando alla Repubblica e al presidente Mattarella, che l'ha ricordata più volte nei discorsi ufficiali e le ha fatto recapitare una lettera personale. Luisa Zappitelli ha attraversato due guerre mondiali, superato la terribile influenza Spagnola e dal 1946 ha finora sempre esercitato ininterrottamente il diritto al voto. A niente solo valsi gli inviti alla prudenza della famiglia: «Ci sono le forze dell'ordine e userò tutte le precauzioni previste» ha risposto Luisa, alla quale il sindaco Luciano Bacchetta, plaudendo al suo gesto, si rivolge «come esempio cittadino di senso della patria e del dovere civico». Lei certo non demorde neppure davanti allo spettro del Covi: «Se bisogna andare a votare si va a votare. Le regole sono regole e si rispettano». Paladina di una «democrazia vera», non ha voluto sentire scuse. «Rimasta vedova molto giovane, racconta la figlia Anna, ci ha cresciuto nel rispetto assoluto delle regole. Ha sempre ripetuto: tanti si lamentano perché non gli sta bene chi viene eletto, e non vanno a votare perché tanto sono sempre gli stessi. Ma se non vanno a votare... Ci ha cresciuto nella semplicità ma con alcuni punti basilari: il rispetto e la solidarietà». Da Foggia invece arriva una storia non altrettanto edificante. Un militare della Guardia di Finanza in servizio al seggio elettorale Parisi-De Santis ha subito il furto della pistola di ordinanza domenica notte, mentre era di vigilanza al seggio. Sembrerebbe che il finanziere sia stato narcotizzato e ha dato immediatamente l'allarme.

Ad Ancona invece una avvocatessa è stata fermata all'entrata del seggio perché indossava una mascherina nera: un simbolo che, a detta di un membro del seggio, richiamava un partito.

A Salerno una neo sposa si è recata a votare in ambito bianco subito dopo le nozze.

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