La nuova normalità per la moda è speciale

Da Fendi a Herno parole chiave rivolte al futuro: sostenibilità e ottimismo senza rimpianti

La nuova normalità per la moda è speciale

«Cosa è normale oggi» dice la voce fuori campo di Silvia Venturini Fendi mentre i suoi modelli per il prossimo inverno cominciano a sfilare. Il set è a dir poco sensazionale: una specie di foresta incantata con innumerevoli porte magiche dal contorno definito dalle luci al neon. Ricorda un po' le installazioni artistiche di Dan Flavin e un po' i ritratti cibernetici di Kurt Russell in Stargate. «Abbiamo girato e montato il videoclip della collezione lavorando senza soste per due giorni» spiega Silvia, via Teams, raccontando di aver chiesto aiuto per il montaggio all'artista Nico Vascellari (il numero uno secondo Marina Abramovich) che, sia detto per inciso, è il compagno di sua figlia Delfina Delettrez. Fuori campo la voce recita in inglese le pietre miliari della nuova normalità: eleganza, colore, luci e ombre, umanità. Nell'incontro digitale la stessa voce aggiunge in italiano necessarie specifiche tipo: «chiarezza», «ottimismo», «nessun rimpianto», «guardare avanti». Insomma c'è come si suol dire di tutto, di più, manca solo la normalità vecchia o nuova che sia concetto difficilmente applicabile. Normale in questo strano mondo che comunque rappresenta la seconda voce attiva dalla bilancia dei pagamenti italiani è l'uomo con la borsetta, proprio quella che noi ragazze amiamo appassionatamente e chiamiamo per nome come un'amica. Per qualcuna è la Baguette, per altre la Peekaboo, ma in ogni caso porta tanta acqua (leggi fatturato) al mulino di Fendi, per cui forse è normale proporne delle versioni maschili: di questi tempi qualsiasi incrementi gli incassi è benvenuta. Normale nel senso di bellissima e lussuosissima sarebbe la felpa di montone e il cappotto fatto con la sola imbottitura del vecchio paltò. Invece il pullover volutamente anormale perché al posto della sciarpa ha due finte maniche attaccate, per noi ha i crismi della normalità essendo una bella riedizione di un storico modello firmato Luisa Via Roma. Da bocciare assolutamente la lunghezza dei pantaloni sotto al ginocchio: l'effetto Scout è assicurato e la storia insegna che a volte gli Scout sono bambini vestiti da cretini guidati da cretini vestiti da bambini. Bellissimi invece i capi decorati dai graffiti dell'artista e fantasy chef britannico Noel Fielding. Dunque la sola cosa che manca al tema di collezione è un bel punto di domanda. Al fatidico «Cosa è normale oggi?»

Claudio Marenzi presidente di Pitti Immagine Uomo e Deus ex machina di Herno risponde con l'etichetta di capi sostenibili Herno Globe. Sono fatti in materiali di recupero (bellissima la maglieria in lana riciclata) tinti con le cipolle o lo zafferano, sono biodegradabili: l'ideale per mantenere una parvenza di normalità in questo povero mondo bistrattato. Normale per Eleventy è uno stupendo cappottino reversibile cammello da una parte e principe di Galles dall'altra: un piccolo capolavoro sartoriale interamente cucito a mano come i capi di alta moda ma a prezzi di prét-à-porter. Normale nel senso di speciale anche il bianco d'inverno che serpeggia un poù in tutte le collezioni.

La più bella e la più nuova soprattutto per quel che riguarda la maglieria è quella dell'esordiente Federico Cina, 26 anni, romagnolo doc recentemente tornato a Sarsina (il paesino di 3000 anime in cui è nato tanto lui quanto Plauto) dopo aver studiato al Polimoda di Firenze e al Bunka Fukusoa college di Tokyo dove senza dubbio ha definito la sua interessante creatività. «Per me oggi la normalità sta nel fare e dire con chiarezza e coerenza ogni cosa, soprattutto la moda» dice James Long, direttore creativo di Iceberg. Nel suo caso potremmo dire ben detto e ben fatto.

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