L'onorevole Chiara Ferragni, dall'alto dei suoi milioni di follower sui social, non smette di avventurarsi nel campo della politica, cercando di indirizzare il consenso dei suoi seguaci, come se quello del 25 settembre fosse il televoto di Sanremo, e diffondendo allo stesso tempo attacchi al centrodestra.
L'ultima trovata della Ferragni è stata quella di condividere un lungo post ideologico spezzettato in varie storie su Instagram. Senza elaborare granché di suo, in realtà, ma solo imbeccando il proprio pubblico a "leggere tutto", come fosse una sorta di imperativo categorico, un pensiero dell'account "apriteilcervello", che si definisce "antifascista, antirazzista e support Lgbt+". Già tutto un programma.
La riflessione, condita da asterischi, frasi fatte e italiano a dir poco "basico", vuole essere una esortazione soprattutto rivolta ai giovani ad andare a votare e a far sentire la propria voce tra 10 giorni perché "la tua voce è essenziale". Ma essenziale per cosa? Per battere la coalizione di centrodestra, ovviamente.
Il post integrale della Ferragni
"Quelle del 25 settembre per milioni e milioni di italiani saranno delle normali elezioni, le solite elezioni che porteranno alla formazione dell’ennesimo 'governo ladro e corrotto' tanto odiato – si legge –. Per tante altre saranno una carneficina, rappresenteranno la nascita del governo più a destra in tutta la storia della Repubblica italiana". Come se avere un governo di destra fosse la fine del mondo e non il naturale frutto dell'alternanza democratica.
"I partiti di Salvini, Meloni, Berlusconi - prosegue il post - sono gli stessi che poche settimane fa al Parlamento europeo hanno votato contro una risoluzione che chiedeva di condannare l’abolizione del diritto di aborto negli Stati Uniti". Un tema, quello dell'aborto, che già a fine agosto aveva visto l'influencer lanciarsi contro Fratelli d'Italia sull’aborto negato nelle Marche. All'epoca denunciò FdI sostenendo che avesse "reso praticamente impossibile abortire nelle Marche che governa. Una politica che rischia di diventare nazionale se la destra vince le elezioni".
Stavolta, invece, il post di "apriteilcervello" oltre all'aborto tocca anche altri temi etici: lo ius scholae e in generale la concessione della cittadinanza a bambini nati in Italia da genitori stranieri che, con il centrodestra a Palazzo Chigi vedrebbero "la loro speranza di avere una legge sulla cittadinanza decente svanire"; i diritti civili e alla lotta contro l’omotransfobia (e la Ferragni insieme al marito Fedez furono tra i principali sostenitori del ddl Zan) con "le persone Lgbt+ che vedranno sparire per i prossimi 5 anni le speranze di poter essere tutelate in questo Stato"; il fine vita, con la privazione della possibilità di "decidere" sul proprio destino.
Una ventina di giorni fa replicarono alla Ferragni la senatrice di FdI Isabella Rauti e la candidata Eugenia Roccella, che la invitarono a consultare le relazioni annuali al Parlamento sulla legge 194 per constatare personalmente come nelle Marche l’offerta del cosiddetto servizio di Ivg fosse di gran lunga superiore a quella nazionale (92,9% delle strutture sanitarie contro la media italiana del 62%).
Stavolta, invece, al populismo dell'influencer ha risposto il senatore, sempre di FdI, Ignazio La Russa, che senza entrare nel merito di ogni singola questione si è limitato a lanciare una sfida alla Ferragni: "Gli amici della Ferragni hanno governato per 10 anni, la sfido: se i partiti che sostiene perdono stia tre mesi in silenzio social".
L’invito finale del post condiviso dalla prossima conduttrice del Festival di Sanremo, che a questo punto è lecito immaginare che dall'alto del suo cachet da decine di migliaia di euro di soldi pubblici stia già preparando qualche pistolotto ultraprogressista, è quello di "combattere l’apatia" e di considerare prezioso il proprio voto, capace, se sommato a quello di centinaia di migliaia di altri astensionisti, di fornire maggior legittimazione alla nuova classe dirigente. L'unico concetto condivisibile di tutto il ragionamento.
Ma per "apriteilcervello" e Chiara Ferragni i cittadini non dovrebbero andare a votare semplicemente per partecipare alla vita democratica del Paese.
Dovrebbero impugnare la tessera elettorale come una clava per combattere il centrodestra e supportare la sinistra. Senza se e senza ma. Un "ordine", in sostanza, per recarsi al seggio e fare tutto il contrario di ciò che predicano: barrare la casella che gli viene segnalata come se si stesse indossando uno smalto griffato Ferragni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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