Il bar è quella cosa in cui bevi il caffè e se il barista ti conosce non devi nemmeno aprire bocca per vederti servito quello che vuoi, per quanto cervellotico sia. Il bar è quella cosa dove leggi il giornale stropicciato da decine di occhi, vieni a conoscere le notizie che contano, incontri gli amici, ti fai nuovi amici, litighi con gli amici, prendi una pausa dal lavoro, discuti col collega per pagare il caffè («stavolta faccio io!»), spettegoli, puoi essere anonimo o il re della festa, commenti il fuorigioco del giorno prima, fai colazione, pranzo, merenda, aperitivo, chiedi la strada, vai in bagno, resti un minuto oppure duecento. Il bar è una delle cose più italiane che c'è.
Il bar è celebrato in romanzi, film, barzellette. Affolla le nostre giornate come noi affolliamo esso. È una delle cose che più ci è mancata durante il lockdown, quando la normalità era un sogno e una tazzina bollente scottava la nostra immaginazione enon le nostre dita. Ce n'è di storici e di dozzinali, di belli e di brutti, di sorridenti e di arcigni, di quelli con le boiserie fin de siècle e di quelli con le monetine delle mance sprofondate dentro certi stivali in vetro ripieni di acqua verdolina (ce ne sono ancora, giuro).
Al bar italiano il Gambero Rosso da un paio di decenni dedica una guida che si propone di mettere un po' d'ordine in un universo variegato e quotidiano: il volume (Bar d'Italia 2022, 384 pagine, 10 euro, presentato ieri a Milano), segnala più di 1130 indirizzi che si elevano rispetto alla media, e valuta le insegne in base alla qualità della proposta complessiva (tazzine, da una a tre) e del caffè (chicchi, da uno a tre). Sono 43 i locali in tutta Italia che hanno ottenuto il massimo punteggio e tra essi una giuria specializzata ha individuato come Bar dell'anno 20220 (Premio Illy) CM Centumbrie a Magione, in provincia di Perugia, una struttura che rivoluziona l'idea classica del bar all'italiana puntando forte sulle tematiche ambientali, con l'eliminazione della plastica, l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia; e sulla produzione propria di ortaggi, olio, farine legumi che tengono banco nell'offerta dalla mattina alla sera. Altro che macchiato in tazza calda.
Gli altri 42 bar di eccellenza sono 12 in Lombardia (La Pasqualina ad Almenno San Bartolomeo, Sirani a Bagnolo Mella, Caffè Cavour a Bergamo, Bedussi a Brescia, In Croissanteria Lab a Carobbio degli Angeli, Colzani a Cassago Brianza, Sartori a Erba, Roberto a Erbusco, L'Ile Douce e Pavé a Milano, Marelet a Treviglio e Morlacchi a Zanica), 5 in Piemonte (Canterino a Biella, Converso a Bra, Baratti&Milano, Mulassano e Zucca a Torino), in Veneto (Olivieri 1882 ad Arzignano, Il Chiosco a Lonigo, Biasetto a Padova, Amo e Gran Caffè Quadri a Venezia) e in Emilia-Romagna (Gino Fabbri a Bologna, Staccoli a Cattolica, Bar Roma a Novellara, Dolce Salato a Pianoro, Nuova Pasticceria Lady a San Secondo Parmense), 3 in Toscana (Tuttobene a Campi Bisenzio, Gilli e Paszkowski a Firenze) e in Sicilia (Sciampagna a Marineo, Caffè Sicilia a Noto e Spinnato a Palermo), 2 in Liguria (Douce e Murena Suite a Genova) e in Friuli-Venezia Giulia (Caffetteria Torinese a Palmanova e Vatta a Trieste), 1 nelle Marche (Picchio a Loreto), nel Lazio (Spazio Bar e Cucina a Roma),
in Abruzzo (Caprice a Pescara), in Campania (Sal de Riso a Minori e in Puglia (300mila Lounge a Lecce). Un premio speciale è andato alla pasticceria Clivati a Milano per come interpreta un altro rito italiano, l'aperitivo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.