Obbligano Berlusconi a incassare

Fininvest deve cedere il 20% di Mediolanum entro il 2017 e perde subito i diritti di voto. Affare da quasi un miliardo

Silvio Berlusconi dovrà dismettere la maggior parte della sua quota in Mediolanum, la banca guidata dall'amico e socio storico Ennio Doris, e rinunciare al controllo. Il provvedimento, preso da Bankitalia, che impone a Fininvest di cedere la quota eccedente il 9,9% della società, è l'ennesima conseguenza - questa volta finanziaria - della condanna dell'ex premier nel processo sui diritti tv di Mediaset: un atto dovuto, che però non ha precedenti. È stata la stessa Fininvest, in una nota emessa su richiesta della Consob, a comunicare la notizia spiegando che avviene dopo la «perdita dei requisiti di onorabilità in capo al proprio controllante indiretto Silvio Berlusconi». Viene meno infatti (è l'articolo 25 del Testo Unico Bancario) la possibilità per l'ex premier di esercitare «i diritti di voto e gli altri diritti che consentono di influire sulla società» per le partecipazioni eccedenti la soglia del 10%.

Il provvedimento che impone la cessione è arrivato in seguito alla trasformazione di Mediolanum a gruppo bancario e alla necessità di avere un'autorizzazione dalla Banca d'Italia per i soggetti che detengano almeno il 10% in un istituto di credito. La holding della famiglia Berlusconi ha al momento il 30,1% di Mediolanum e dovrà quindi cedere almeno il 20,2%, equivalente, al valore attuale, a poco meno di 800 milioni. Fin da ora, intanto, sulla partecipazione che dovrà essere dismessa vengono sospesi i diritti di voto: di conseguenza è sciolto il patto che lega Fininvest alla Fin.Prog. di Ennio Doris, che riguarda il 51% della società diviso pariteticamente tra i due soci. A sua volta Mediolanum in una nota prende atto della decisione e fa sapere che «mantiene e persegue la sua stabile e consolidata presenza nel mercato» forte «della garanzia e della continuativa partecipazione della famiglia Doris, che detiene oltre il 40% delle azioni». La nota esprime all'ex premier «totale solidarietà anche in questa circostanza».

È la prima volta che viene presa una decisione di questa portata in Italia e in casa Fininvest si sta valutando attentamente il provvedimento di Bankitalia per soppesare tutte le praticabili opzioni, per poi convocare il consiglio d'amministrazione che deciderà le mosse successive.

Al momento diverse sono le opzioni sul tavolo per l'alienazione - c'è tempo fino alla primavera del 2017 - della partecipazione in Mediolanum: potrebbe essere «parcheggiata» in un trust, in attesa di venderla a terzi; essere ceduta a membri della famiglia Berlusconi o, in parte, alla stessa famiglia Doris; o, infine, sul mercato.

Negativa la reazione di Piazza Affari. Il titolo Mediolanum, che nell'arco della giornata è stato anche sospeso per eccesso di ribasso, ha chiuso lasciando sul terreno il 3 per cento.

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