Offese social al sottufficiale morto per salvare due vite

Il 15enne nega: "Nessuno si è tuffato". E i familiari: "Mandato allo sbaraglio con un salvagente"

Offese social al sottufficiale morto per salvare due vite

«Sono sano e salvo, mentre facevo le capriole in spiaggia, a me al mio amico ci prende in pieno un'onda e mi trascina al largo. Nessuno si è buttato, quindi prima di dire che qualcuno è morto per salvare me Cazz...». Fanno male le parole dell'ingrato ragazzino che pure sabato, in preda ad onde alte 7 metri, ha visto il Secondo capo della Capitaneria di porto di Milazzo Aurelio Visalli gettarsi in mare nella baia di Tono, a Milazzo, con due colleghi, nel tentativo di salvare la vita a lui e al suo amico, scomparendo tra le onde. I due ragazzini che si sono salvati appaiono sui social ingrati. Così il giorno dopo il ritrovamento del corpo del sottufficiale siciliano è il tempo della polemica. La gente di scatena sui social contro i due minorenni, di 15 e 13 anni, che l'hanno fatta enorme, prima sfidando il mare e poi scrivendo ignominie, tanto che è intervenuto il sindaco di Milazzo Giovanni Formica per tentare di smorzare i toni.

Ma è il tempo della polemica non solo per questo ragazzino sciocco, che prima pubblica un video in cui è irriconoscente nei confronti di chi si è sacrificato per lui, e poi lo cancella , ma pure perché c'è un video che sembra confermare la pesantissima denuncia di Antonio Crea, comandante dei vigili urbani di Venetico e cognato del sottufficiale deceduto, sulla mancanza di mezzi in dotazione ai militari intervenuti nel soccorso. Nel video si vedono Aurelio e i due colleghi in slip con un solo salvagente mentre tentano di affrontare onde paurose partendo dalla battigia. «Sono stati mandati allo sbaraglio accusa Crea . Dapprima gli hanno detto che non potevano intervenire con la motovedetta, per le cattive condizioni del mare. Poi hanno chiesto di intervenire da terra senza equipaggiamento. Aurelio e due colleghi erano in divisa, se la sono tolta e sono rimasti in mutande. Avevano solo un salvagente che lanciavano al ragazzino ancorato alla boa. Questi è riuscito a tornare a riva e Aurelio è stato inghiottito dalle onde».

La procura di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha aperto un'indagine, vuole accertare se i militari fossero dotati dell'attrezzatura necessaria per affrontare il soccorso in mare. È stata disposta l'autopsia, che pertanto farà slittare i funerali previsti per oggi a Milazzo. Secondo i testimoni, il sottufficiale è stato investito da un'onda che gli ha fatto perdere i sensi e non è più riemerso. La procura indaga anche per appurare se nelle ricerche si sia perso del tempo e se queste siano state fatte a dovere. Il cognato parla di un vuoto che va dalle 13 alle 19, quando è intervenuto l'elicottero. «Nessuno lo ha cercato sul momento per via del mare agitato» accusa. Il corpo è stato rinvenuto domenica mattina.

La famiglia del sottufficiale chiede di parlare con i due colleghi di Aurelio per capire se e come lo hanno cercato dopo la scomparsa in mare, ma non è stato concesso. Della solidarietà dei «piani alti» non ha bisogno. «A noi serve quella concreta».

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