La strage jihadista di bambini a Manchester stravolgerà l’agenda della politica estera del G7 di Taormina. L’Italia, come si legge nella pagina web dedicata all'evento, mira a "costruire le basi di una fiducia rinnovata" con i cittadini e chiede ai Grandi della Terra di lavorare per adottare politiche che diano risposte alle loro paure, in primis quella terroristica.
Le crisi internazionali al centro del Vertice del G7
Ma non solo. La cybersecurity è stata messa a dura prova, con il misterioso virus ransomware Wannacry, che ha colpito decine di migliaia di aziende in un centinaio di Paesi in tutto il mondo minando la sicurezza internazionale. Un altro tema caldo che dominerà il vertice del G7 sarà la Nord Corea che dall’inizio dell’anno ha effettuato undici test missilistici. Solo nelle ultime due settimane il regime di Pyongyang ha lanciato prima un missile in grado di caricare testate nucleari e poi uno di medio-raggio. Entrambi i test mostrano i progressi fatti dal regime comunista di Kim Jong-un che, in futuro, potrebbero portare al lancio di un missile intercontinentale che raggiunga le basi militari americane dell'Alaska e dell'isola di Guam. Un azione militare che potrebbe portare Trump ad optare per un attacco preventivo nei confronti della Nord Corea.
La guerra in Siria e l'emergenza immigrazione
Anche la guerra in Siria, scoppiata sei anni fa, che ha causato più di 320.000 morti e quasi 150.000 dispersi, sarà al centro dei colloqui dei leader internazionali presenti al G7. Nel 2016 ci sono stati registrati 338 attacchi a ospedali o ambulatori e quasi 13 milioni di siriani necessitano di assistenza sanitaria. Secondo l'Unhcr, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, sono quasi 5 milioni le persone fuggite dalla guerra e di queste quasi 3 milioni sono andate in Turchia, mentre 1,5 milioni hanno optato per il Libano e 630mila per la Giordania (ma quest'ultima parla di 1,4 milioni). Tutta gente che vive sono la soglia di povertà e che cerca fortuna in Europa. L’arrivo dei migranti dal Nord Africa sarà, invece, il tema che verrà posto all’attenzione dei Grandi dall’Italia. Dall'inizio dell'anno a oggi, infatti, sulle nostre coste sono sbarcati oltre 45mila nordafricani, con un aumento del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L'Italia inoltre non vuole però essere più lasciata sola e vuole coniugare accoglienza ed integrazione e, in tal senso, ha avuto la solidarietà del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres e del neopresidente della Francia, Emmanuel Macron. L’Unione europea, poi, "si aspetta" la conferma delle sanzioni contro la Russia per il suo intervento in Ucraina. Dopo l'esclusione della Russia dal G8 nel 2014 per via dell'annessione della Crimea, al G7 di Elmau la Germania ha adottato la linea dura finché gli accordi di Minsk non saranno attuati in pieno.
G7, tra globalizzazione e protezionismo di Trump
Dal punto di vista economico si parlerà del cosiddetto 'Trump Trade’, cioè il cambiamento dei rapporti commerciali in senso protezionista tra gli Stati Uniti e il resto del mondo. L’uscita dal Tpp, il Trans Pacific Partnership, l’accordo di libero scambio tra dodici Paesi dell'area pacifica e asiatica, e la possibile rottura dell’accordo sul clima di Parigi vanno in tal senso. La novità, però, è la Brexit di cui non si conoscono ancora gli effetti reali sull’economia mondiale, ma la vera sfida è portare a compimento l’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, approvata dall'Onu e che punta a portare al livello zero la fame nel mondo entro il 2030. Per raggiungere tale obiettivo si dovrebbero investire 267 miliardi di dollari all'anno in più rispetto a quanto si spende oggi, ossia lo 0,3% del Pil globale in più. Il rapporto tra innovazione tecnologica e lavoro produzione saranno gli ultimi temi in agenda della presidenza italiana al G7.
Nelle indicazioni del governo italiano le politiche in questo campo dovranno "aumentare la produttività e la competitività attraverso l'Industria 4.0 e i nuovi modelli produttivi a identificare e diffondere le nuove competenze e a migliorare i sistemi di welfare e le politiche del lavoro così da assicurare che tutti traggano beneficio dalla rivoluzione digitale".
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