A ogni profugo 300 euro e aiuti ai bimbi soli. La Protezione civile studia i rimborsi cash

Alle associazioni andranno 33 euro per ospite, fino a 15mila persone

A ogni profugo 300 euro e aiuti ai bimbi soli. La Protezione civile studia i rimborsi cash

Il primo mese di accoglienza è stato istintivo, disordinato ma di cuore: gli italiani hanno aperto le porte delle loro case, i Comuni si sono mobilitati attrezzando le sale con brandine e tavoli, le Chiese hanno organizzato raccolte di cibo negli oratori. D'ora in avanti la permanenza dei profughi ucraini, che sicuramente durerà ancora parecchio, sarà più regolata. Il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha firmato un'ordinanza che disciplina il soccorso e l'assistenza alla popolazione fuggita dalla guerra. L'obbiettivo è duplice: sostenere le spese dei privati che finora hanno ospitato bambini e donne e stabilire delle tariffe di rimborso spese per gli enti.

«Abbiamo previsto un una tantum pari a 300 euro mensili pro capite per gli adulti e 150 euro per i figli minori ai 18 anni - spiega Curcio sul contributo di sostentamento - Per l'erogazione di questo contributo, ci siamo posti degli obiettivi: la celerità dell'erogazione e la sicurezza della destinazione del beneficiario. È una misura temporanea e per massimo 90 giorni dall'ingresso in Italia salvo proroghe. Si tratta di un'erogazione cash, contante, presso un Istituto che sarà individuato. L'erogazione sarà il più celere possibile». Alle associazioni del Terzo settore, invece, andranno 33 euro per ogni profugo che verrà assistito e inserito nel sistema dell'accoglienza diffusa. Nelle prossime ore verrà pubblicata una manifestazione di interesse rivolta alle associazioni, ai centri per il volontariato e agli enti religiosi perchè comunichino la loro disponibilità ad accogliere i profughi, fino ad un massimo di 15mila persone.

Gli altri punti dell'ordinanza riguardano l'accesso al servizio sanitario nazionale e un rafforzamento per la gestione dei minori non accompagnati. «La stragrande maggioranza dei minori ucraini ha meno di 14 anni - spiega Francesca Ferrandino, capo dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione del ministero dell'Interno - per questo grande attenzione è posta alla segnalazione alle questure: serve a consentire il tempestivo intervento dei Tribunali dei minori e della procura della Repubblica per i minorenni e serve all'inserimento nella banca dati gestita da ministero del Lavoro per il censimento.

Abbiamo 475 minori stranieri non accompagnati, una buona parte affidata alle famiglie, una buona parte a istituti autorizzati dai comuni. È importantissimo che chi ha conoscenza di minore non accompagnato lo segnali subito».

È inoltre attiva e già on line la piattaforma «Offro aiuto» per la raccolta coordinata delle offerte da parte di enti e cittadini.

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