Ennesima "giravolta" del premier Giuseppe Conte, l'ex "avvocato del popolo" e presidente del Consiglio di un governo "euroscettico" come quello giallo-verde ad avvocato delle élite dell'esecutivo giallo-rosso. Dopo aver sconfessato se stesso condannando la linea dura dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini sui migranti (supportata anche da Conte, al tempo), ora "Giuseppi" cambia idea anche sulla Russia. Un anno fa, il premier arrivava a Mosca, accolto a braccia aperte da Vladimir Putin, sottolineando che le sanzioni contro il Cremlino "non sono un fine ma uno strumento, da superare il prima possibile" e firmando i 13 tra accordi e intese per un valore stimato, in prospettiva, di circa 1,5 miliardi di euro.
Il nuovo Conte sposa una linea tutta nuova e si adegua all'establishment: la Russia, da prezioso partner, diventa una minaccia esistenziale. All'audizione al Copasir dello scorso 23 ottobre, come ricostruisce Repubblica, il premier Conte avrebbe dedicato "un articolato passaggio delle oltre duecento pagine della sua relazione semestrale sulle attività della nostra intelligence alle operazioni di manipolazione del consenso e di raccolta di informazioni condotte da Mosca" in grado di condizionare gli equilibri politici del Parlamento europeo e la discussione politica italiana. Il che spiegherebbe anche gli attacchi a Matteo Salvini sul caso Savoini durante la conferenza stampa del 23 ottobre.
Sempre secondo Repubblica, il premier avrebbe osservato davanti al Copasir che vi sarebbero evidenze per cui Mosca avrebbe condotto, ancora in occasione delle recenti elezioni europee del maggio scorso, "attività di informazione e ingerenza sui dispositivi dell'Unione europea" per condizionare l'esito del voto, come dichiarato anche dalla commissaria europea al digitale Mariya Gabriel, che ha sottolineato tre giorni fa come "le elezioni per il Parlamento Ue del maggio 2019 non siano state esenti da disinformazione". Quali siano le attività condotte dalla Russia per "condizionare" la nostra opinione pubblica, il premier non lo avrebbe chiarito, menzionando in maniera generica alcune "attività ostili" e senza fornire al Copasir uno straccio di prova.
Giuseppe Conte avrebbe fatto cenno all'uso della "propaganda mirata a indebolire il fronte Ue sul mantenimento delle sanzioni" e "modificare le politiche Nato sulla Russia". Palazzo Chigi, interpellato dal quotidiano, non ha rilasciato alcuna dichiarazioni in merito ma lamenta "una manipolazione dell'intervista rilasciata a Fox News da William Barr" spiegando che Barr non ha mai detto di aver raccolto informazioni utili in Italia. Le notizie che provengono dagli Stati Uniti smentiscono la versione di Palazzo Chigi. Come riportato da Fox News, l’indagine del procuratore John Durham "si è estesa" sulla base "di nuove prove raccolte durante un recente viaggio a Roma con il procuratore generale William Barr". L'ulteriore conferma è arrivata quando l’indagine preliminare del Dipartimento di Giustizia guidata dall’Attorney general Barr e condotta dal Procuratore John Durham si è "evoluta" in un’indagine penale a tutti gli effetti, come riportato dal New York Times.
Insomma, il premier viene smentito dagli Usa e accusa al tempo stesso la Russia di interferire nel nostro dibattito interno con argomentazioni generiche. Tentativo di sviare l'attenzione dai suoi "guai"?
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