Il passo della Meloni: "Voterò Berlusconi". Summit centrodestra

Giovedì il vertice tra i leader per votare uniti sul Colle: "Silvio può fidarsi di Fdi"

Il passo della Meloni: "Voterò Berlusconi". Summit centrodestra

Il vertice di Natale del centrodestra è fissato. Silvio Berlusconi ha sentito ieri Matteo Salvini e Giorgia Meloni e insieme hanno stabilito di vedersi giovedì a pranzo a Villa Grande, la residenza romana del Cavaliere sull'Appia Antica. Dopo poco meno di due mesi dall'ultimo appuntamento, i tre leader si ritroveranno nella Capitale per scambiarsi gli auguri di Natale e per entrare nel vivo della discussione sulla strategia per il Quirinale. L'idea di fondo è procedere per step con l'obiettivo di mantenere il centrodestra unito, in attesa di capire cosa vuole fare Mario Draghi.

È chiaro che Silvio Berlusconi rappresenta la scelta naturale per la coalizione. Il Cavaliere, in realtà, non si è mai espresso su una sua possibile corsa e tutti dentro Forza Italia sanno che bisognerà attendere la quarta votazione e il passaggio alla maggioranza assoluta (da quella dei due terzi delle prime votazioni) per tentare l'affondo. La prima mossa, però, è blindare i voti del centrodestra e lavorare sulla compattezza della coalizione in un voto che da sempre è foriero di sorprese e sfugge a regole precise. L'idea di un tavolo di coalizione era stata proposta da Salvini e il 23 sarà l'occasione per guardarsi negli occhi e fare il punto. Giorgia Meloni, ospite di Un giorno da pecora, ha detto di essere pronta a «votare Berlusconi se conferma di volersi candidare. Lui non deve guardarsi da Fratelli d'Italia, dopo di che è un Parlamento particolare in cui è difficile capire cosa rappresentano i tuoi interlocutori. I 101 di Prodi al confronto non sono niente. Dopo presidenti che vengono dalla stessa area, potremmo averne uno che rappresenta la maggioranza di centrodestra».

Fratelli d'Italia ieri ha tenuto anche a stemperare le illazioni in merito a un incontro avvenuto in un ristorante a due passi dalla Camera tra Giorgia Meloni e Letizia Moratti, incontro che secondo alcuni sarebbe stato finalizzato a costruire la candidatura quirinalizia dell'attuale assessore al Welfare della Regione Lombardia. «Il Quirinale non c'entra nulla con questo colloquio», ha assicurato all'Adnkronos Daniela Santanchè. «Si è trattato di un normale incontro con al centro la Lombardia». In particolare, ambienti Fdi fanno notare che «gli incontri segreti non si fanno nei ristoranti di fronte alla Camera». Quanto alla necessità di un piano B o C, Santanchè spiega che «abbiamo una grande opportunità, c'è bisogno di marciare come un sol uomo».

L'incontro di giovedì sarà anche l'occasione per ragionare sulle prospettive dell'esecutivo e rivendicare i risultati conseguiti dalla Lega e da Forza Italia con il sostegno esterno di FdI. Una nota firmata da Antonio Tajani e dai capigruppo Annamaria Bernini e Paolo Barelli ha sottolineato l'accoglimento delle proposte presentate dal partito di Piazza San Lorenzo in Lucina. «Rinvio selettivo delle cartelle esattoriali, sospensione della cosiddetta tassa sui tavolini, possibilità di rateizzare le bollette elettriche e del gas e superbonus anche per le unifamiliari senza limiti Isee. Sono le proposte consegnate a Mario Draghi, e che sono state accolte. Siamo soddisfatti di aver migliorato una manovra che abbassa le tasse e finalmente offre risposte alle esigenze degli italiani». Ieri Berlusconi ha anche sentito al telefono Nello Musumeci.

Il governatore siciliano ha formulato l'augurio che attorno al nome del fondatore del centrodestra si possa trovare in Parlamento la più ampia convergenza per il Quirinale. Berlusconi si è complimentato per il lavoro svolto nell'isola dal governo di centrodestra, un viatico per competere al meglio nel voto previsto per il prossimo autunno.

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