Adesso Matteo Renzi deve subire gli attacchi anche dai suoi fedelissimi. E a puntare il dito contro il segretario dem è Matteo Richetti, capo della comunicazione Pd e sempre al fianco dell'ex premier, soprattutto in occasione del recente tour in treno "Destinazione Italia". Come riporta il Corriere, proprio qualche giorno fa Richetti è stato protagonista di un affondo contro il segretario del Pd: "Non puoi andare ad Arezzo a dire “siccome volevamo abolire il Senato e ci mettiamo la faccia su Banca Etruria, mi candido al Senato ad Arezzo”. Poi arrivi a Milano e “siccome sono a Milano sfido Berlusconi nel collegio di Milano. Poi dopo andrà a finire, com’è giusto che vada a finire, che ti candidi a Firenze che è la tua città. Allora mi chiedo, perché non comprendiamo che in politica la parola data, anche su questioni poco rilevanti, conta, in una stagione così complessa?", afferma l'ex portavoce di Renzi. Parole dure che in questa occasione non arrivano dalla minoranza, ma dalle parti dei renzianissimi. E di fatto il suo intervento nel corso di un'iniziativa dei Tempismo democratico ha avuto un po' il sapore di uno sfogo: "on puoi nel giro di sei mesi dire che ci vuole il lanciafiamme e provare poi a gestire un governo a tavolino.
Ragazzi ma non la saltano neanche i cavalli questa…? Non puoi mandare giù i tuoi due a sistemare le questioni congressuali se hai appena detto che ci vuole il lanciafiamme…". Insomma le critiche di Richetti potrebbero essere il segnale di un caos interno al partito che adesso arriva addirittura alle porte della segreteria di Renzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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