Il Pd sogna la riscossa a Firenze e Bari

Ballottaggi in 105 Comuni: sinistra in ordine sparso, indietro a Lecce e a Potenza

Il Pd sogna la riscossa a Firenze e Bari
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Il «campo sparso» punta sull'astensione per non perdere le roccaforti rosse. Seggi aperti, per il turno di ballottaggio, oggi e domani in 105 comuni tra cui 14 capoluoghi di regione. La sinistra che rischia di perdere città simbolo, come Bari e Firenze, spera nel bel tempo e nelle gite al mare degli italiani per evitare la sconfitta. Occhi puntati su Bari, Firenze, Lecce, Perugia e Potenza dove sono attese le sfide più avvincenti. Il campo largo si presenta dilaniato e rissoso. Il patto Schlein-Conte non decolla. Mentre Calenda e Renzi sono alle prese con addii e fughe dopo il flop alle Europee.

Per la sua portata, Firenze è il test politicamente più rilevante nella due giorni di voto. Al ballottaggio arrivano per il centro- sinistra Sara Funaro, candidata di una coalizione del centrosinistra composta da Pd, Avs, Azione, +Europa e tre liste civiche, al primo turno, con il 43,17% delle preferenze, e l'ex direttore degli Uffizi, il tedesco, Eike Schmidt, oggi alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, scelto dal centrodestra, che si è fermato al 32,87%. Fuori dai giochi Stefania Saccardi, candidata Iv, al 7,33%; Cecilia Del Re, con Firenze Democratica, al 6,16%. La candidata renziana Saccardi ha annunciato il proprio voto per Funaro mentre Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, ex sindaco di Firenze, appoggia Schmidt. Una macedonia dalla quale potrebbe spuntare la sorpresa. Occhio su Firenze per l'affluenza: lunedì 24 giugno è San Giovanni, santo patrono della città, giorno festivo. La vittoria del centrodestra a Firenze potrebbe avere un effetto traumatico anche per la segretaria del Pd Elly Schlein.

La seconda grande partita si gioca a Bari, città in mano a sindaci rossi da un ventennio e nella quale il centrodestra sogna il colpaccio. Al ballottaggio se la giocano Vito Leccese, braccio destro del sindaco uscente Antonio Decaro, e Fabio Romito, sostenuto dal centrodestra. Michele Laforgia, sostenuto da M5s, da Sud Chiama Nord e da altre quattro liste, si è fermato al 21,75%. Due variabili potrebbero incidere sul voto a Bari: lo strappo tra Conte e Schlein alla vigilia del voto, dopo l'inchiesta su alcuni consiglieri comunali di Bari, e l'ombra della mafia nella gestione della cosa pubblica. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha inviato una commissione d'accesso al Comune, il cui lavoro potrebbe terminare con l'insediamento del nuovo sindaco. Ed oggi non si esclude l'opzione di uno scioglimento per infiltrazione della criminalità.

Sfida infuocata a Lecce tra Adriana Poli Bortone, candidata del centrodestra, al 49,95% che tenta il bis dopo la sindacatura tra il 1998 e il 2022, e il primo cittadino uscente Carlo Salvemini, del centrosinistra, che ha ottenuto il 46,73%. Dai due schieramenti, negli ultimi giorni di campagna elettorale, sono partite accuse reciproche di presunti favoritismi verso amici e parenti, messaggi via social violenti e scorretti per delegittimare l'avversario. Mentre è di ieri l'accusa del centrodestra con il governatore Michele Emiliano per una riunione con i capi delle Asl pugliesi in pieno silenzio elettorale.

Testa a testa a Perugia che per la prima volta sarà guidata da un sindaco donna. Vittoria Ferdinandi, appoggiata da sette liste tra cui Pd, M5s, Avs e Azione, si è fermata al 49,01%, Margherita Scoccia, attuale assessora all'Urbanistica, sostenuta dal centrodestra, è al 48,06%. Al primo turno la distanza tra le due è stata appena di 598 voti. A Potenza, in Basilicata, Francesco Fanelli, candidato sindaco del centrodestra, è al 40,60%; Vincenzo Telesca, sostenuto da diverse liste civiche e parte del Pd al 32,44%.

Per il ballottaggio il candidato del centrosinistra ha sottoscritto un accordo programmatico con il M5s che al primo turno ha appoggiato Pierluigi Smaldone (17,63%) e con l'altro candidato sindaco, Francesco Giuzio, di Potenza Possibile (8,05%).

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