"Il piano di Forza Italia: pronti alle riaperture dove il contagio cala"

Fi porterà le proposte a Draghi: "Ristorazione all'aperto e isole pedonali a numero chiuso"

"Il piano di Forza Italia: pronti alle riaperture dove il contagio cala"

Laddove sia possibile bisogna riaprire; con prudenza ma sfruttando con concretezza le possibilità offerte dal calo dei contagi. Il partito di Berlusconi annuncia un piano per le riaperture i cui primi passi si potrebbero compiere già la prossima settimana. Ed è il coordinatore nazionale Antonio Tajani a spiegarlo.

Onorevole Tajani è già tempo dunque di parlare di riaperture?

«Assolutamente. Il mio partito sta infatti elaborando un piano che vorremmo presentare al premier al più presto. Se possibile anche in questa settimana».

Il segretario del Pd Letta non vuol sentire parlare di «toto date». Lei crede si possa dare una data per la ripartenza?

«Ovviamente noi ci muoviamo soltanto in base al verdetto offerto dai numeri della pandemia. Proprio per questo pensiamo si debba fare una verifica della situazione entro il 20 aprile per vedere dove poter far aprire le attività, magari già da fine mese».

Cosa suggerirà a Draghi?

«Partendo ovviamente dal presupposto che la campagna vaccinale proceda spedita, chiederemo di far ripartire almeno la ristorazione all'aperto. Magari anche di sera, rispettando ovviamente i tempi del coprifuoco. Gli scienziati hanno detto che il virus non si diffonde con facilità all'aperto dunque potremmo chiudere strade e piazze, trasformandole in isole pedonali a numero chiuso per evitare assembramenti e consentire ai ristoratori di lavorare in sicurezza».

Ci sono altre categorie che potrebbero sfruttare l'attività all'aperto?

«Pensiamo alle arene ad esempio. Non solo l'Arena scaligera, ma il teatro greco di Siracusa, quello di Ostia Antica. Ma ovviamente il discorso vale per tutto ciò che si può fare all'aperto: dallo piscina allo stabilimento balneare».

Tra poche settimane comincerà la stagione turistica.

«Se il piano vaccini segue il suo corso, a inizio giugno saremo in grado di riaprire anche il settore del turismo nelle aree tornate a tingersi di giallo. Noi di Forza Italia abbiamo già detto che voteremo a fine mese a favore del passaporto vaccinale Ue nella sede del parlamento europeo. Ma si possono fare molte altre cose come adattare, a esempio, il modello andaluso di garanzia per i turisti in arrivo».

Di che si tratta?

«Bisogna incentivare il turismo e garantire non soltanto il viaggiatore ma anche la struttura ricettiva. Basta una copertura assicurativa. Che gli consenta di avere il rimborso dell'anticipo se rimane contagiato entro cinque giorni dalla partenza. Oppure garantendo il rimborso del valore residuo del soggiorno se si contagia durante la vacanza. Una copertura assicurativa che includa anche spese mediche (fino a un valore di duemila euro) e spese per la sanificazione degli ambienti (mille euro)».

Forza Italia ha presentato 677 emendamenti al dl Sostegni. Dal punto di vista finanziario qual è il vostro obiettivo per rilanciare l'economia?

«Bisogna spingere sul pedale degli investimenti. Pensiamo a uno scostamento di bilancio compreso tra i 60 e i 100 miliardi, magari dividendolo in tranche di 20 miliardi con semplici decreti ogni mese, per aiutare settori importanti finora trascurati come la zootecnia e lo sport».

Le ultime manifestazioni di piazza segnano un malessere profondo e diffuso.

«Siamo qui proprio per riparare i ritardi e le incongruenze di chi ci ha preceduto. Ma non si ricorre mai alla violenza. I violenti in piazza a Roma non hanno niente a che fare con le partite Iva. Alle forze dell'ordine e ai giornalisti aggrediti va tutta la nostra solidarietà».

Sul piano della prevenzione però siamo ancora lontani dai 500mila vaccini al giorno, con le Regioni che vanno in ordine sparso.

«L'obiettivo delle 500mila dosi giornaliere è realistico. Certo ci deve essere chiarezza. Roma deve fornire un modello unico, chiaro e regole certe.

Pensi che proprio ieri parlavo con alcuni delegati Cocer che mi hanno detto che i carabinieri in alcune regioni sono stati vaccinati e in altre no. Stiamo ancora pagando gli errori del governo giallorosso sia sull'approvvigionamento che sull'organizzazione».

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