"Dall'impegno civile non ci si ritira", ma dalla politica intesa come risultato delle urne sì. È in un'intervista a Repubblica (paywall) che Giuliano Pisapia ragiona sul suo passo indietro, parlando di un percorso con Campo Progressista iniziato quano "il mondo della sinistra non era così drammaticamente diviso" e conclusosi dopo che un'alleanza con il Pd è diventata sempre più un miraggio.
"Era giusto provarci", mette in chiaro l'ex sindaco di Milano, che però sa anche bene che se "aperture ci sono state", per esempio sul tema della legge di stabilità, non poteva però accettare che "su temi fondamentali come il precariato, la tutela del lavoro, la cittadinanza, il perimetro delle alleanze" non ci fossero certezze.
"Non era possibile avere come alleati chi contrastava l'approvazione di leggi di civiltà come biotestamento e Ius Soli", aggiunge Pisapia. "Se lo Ius Soli sarà legge non possiamo saperlo il giorno prima di fare le liste".
L'ex leader di Campo Progressista, che mercoledì ha rinunciato alla guida, si interroga anche sulle differenze tra destra e sinistra.
"Penso che a destra non si vada tanto per il sottile pur di arrivare al potere", ragiona. Parla di "due sinistre incapaci di arrivare a sintesi", che "sono destinate a perdere" e profetizza: "Temo che la lezione della Sicilia non sia servita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.