Ma la protesta non si sciolga per il weekend

In principio fu lei: Ilaria in solitaria. Il 2 maggio si è installata davanti al piazzale del Politecnico di Milano come una provocatoria opera di Maurizio Cattelan

Ma la protesta non si sciolga per il weekend
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In principio fu lei: Ilaria in solitaria. Il 2 maggio si è installata davanti al piazzale del Politecnico di Milano come una provocatoria opera di Maurizio Cattelan. Una piccola tenda azzurra sistemata su un pezzo di cartone e un cartello altrettanto rudimentale: «Basta affitti insostenibili». Sorridente (con i cronisti) ma determinata (nella lotta), Ilaria Lamera, da Bergamo, ha sollevato un problema terribilmente rilevante per gli studenti universitari fuori sede e non solo per loro. Dopo una settimana, il cerino della protesta ha fatto divampare le fiamme: dal Politecnico di Milano alla Sapienza di Roma al Polo Aresu di Cagliari... e chissà dove arriverà ancora. Forse per questo, dopo sette giorni di «campeggio ideologico» Ilaria si è alzata, ha arrotolato il materassino, smontato la tenda e annunciato «torno a lezione». E a dormire nel suo letto. In effetti è stata brava: il testimone è stato raccolto, i giornali hanno scritto, le televisioni hanno mandato in onda, la politica si è mossa, i rettori pure... Ilaria val bene una doccia. Si è guadagnata il diritto di giacere su un materasso come si deve e di smetterla con gli Oki task per il mal di schiena. Ora ci pensino gli altri a tenere alta l'attenzione e a incepparsi il nervo sciatico, lei ha fatto il suo. È sempre sorprendente vedere che in Italia una protesta sortisce effetto specie se portata avanti dai giovani. Ma proprio per questo vorremmo preventivamente rivolgere una supplica a tutti gli universitari che si stanno infilando nelle canadesi: continuate a farvi prendere sul serio. Non fate gli «eredi Z» della generazione di bamboccioni di Padoa Schioppa o di quella dei choosy della Fornero, non smontate i picchetti il fine settimana per andare a prendere l'aperitivo in Brera. Vi siete guadagnati la ribalta, avete innescato un domino virtuoso, mantenetevi ben saldi in testa alla protesta. Non fate finire tutto come troppo spesso finisce ogni cosa in Italia: statevene lontani dal ridicolo.

Se solo riusciste ad organizzarvi un attimo con i turni (siamo il Paese dei sindacati, dovreste farcela), sareste in grado di «adornare» con la causa le piazze di tutti gli atenei dello Stivale senza troppe complicazioni. La posta in gioco è alta, fate le vostre puntate di conseguenza.

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