Colpo di scena 5s: annullate 6 espulsioni

Il Consiglio di garanzia del Senato ha dichiarato la "nullità dei provvedimenti di espulsione" verso 6 pentastellati: furono cacciati dal gruppo per non aver votato la fiducia al governo Draghi

Colpo di scena 5s: annullate 6 espulsioni

Continuano ad arrivare notizie tutt'altro che positive per il Movimento 5 Stelle che, nonostante la guida di Giuseppe Conte, non è ancora riuscito a mettersi nel binario giusto. Il momento difficile per i grillini non sembra avere fine e adesso si è aggiunto un altro filo che non fa altro che aggrovigliare ulteriormente i nodi di un gomito difficile da sbrogliare. Il Consiglio di garanzia del Senato ha dichiarato la "nullità dei provvedimenti di espulsione" nei confronti di sei parlamentari del M5S che erano stati cacciati dal gruppo pentastellato per non aver votato la fiducia al governo guidato da Mario Draghi.

La decisione

L'organismo di palazzo Madama ha in sostanza "salvato" Barbara Lezzi, Elio Lannutti, Rosa Silvana Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado e Fabio Di Micco, stabilendo che sono stati violati il regolamento del Senato e gli articoli 67 e 49 della Costituzione. Come riportato dal Corriere della Sera, la sentenza ora sarà notificata alla presidenza del Senato e i sei parlamentari potrebbero essere reintegrati nel gruppo. Nel frattempo si resta in attesa della decisione del Consiglio di giurisdizione, che dovrà esprimersi sui ricorsi presentati dalle deputate Corda, Spessotto e Termini.

"Espulsioni ingiuste"

L'ex ministro per il Sud, Barbara Lezzi, aveva presentato ricorso al Collegio di garanzia del Senato oltre che al Tribunale civile. La senatrice ha da sempre ritenuto ingiusto il suo allontanamento dal gruppo M5S: "In osservanza dello statuto vigente in quel momento, avevo richiesto che venisse rifatta la votazione in cui si chiedeva se sostenere o no il governo Draghi con tutti dentro compresi Salvini, Renzi e Berlusconi".

In quei frenetici giorni infatti erano state sollevate molteplici polemichhe sul quesito posto sulla piattaforma online che - a detta di molti - era eccessivamente persuasivo e nei fatti successivi non aveva trovato piena attuazione nell'effettiva composizione del governo. Da oggi la Lezzi fa di nuovo parte del gruppo parlamentare dei 5 Stelle e si riserva la possibilità di valutare i singoli provvedimenti del governo nel merito e di concedere l'approvazione "solo se aderenti alle esigenze dei cittadini".

La pensa allo stesso modo Elio Lannutti, che ritiene di aver "subito una ingiustizia" e di essere stato vittima di alcuni "danni". La decisione di oggi non sana del tutto la ferita del passato, ma indubbiamente è una "riparazione" che segna un precedente non indifferente. Il senatore continuerà comunque a non votare la fiducia a Draghi. "Per me oggi è una giornata triste, non festeggio quelli che hanno massacrato il M5S, che si assunsero la decisione di espellerci dal Movimento. Chi si è macchiato di questa colpa credo che dovrà fare ammenda. Hanno contribuito a uccidere l'ultima speranza rappresentata dal Movimento", ha dichiarato Lannutti.

Adesso Daniele Granara, legale dei sei senatori ex M5S, ha confermato la volontà di proseguire la battaglia in sede civile per ottenere il risarcimento danni: "L'entità del risarcimento è rimessa alla valutazione del giudice, la causa risarcitoria ha un valore inestimabile per il danno che i miei assistiti hanno subito".

Crimi non si pente

Nonostante ciò Vito Crimi non mostra alcun segno di pentimento: l'ex reggente attende le motivazioni, ma da quel che gli risulta "sono solamente procedurali e non hanno alcuna attinenza né col merito né con la

legittimità della decisione". Fin dall'inizio era stato proposto agli espulsi di rientrare se avessero deciso di votare il sostegno al governo Draghi, "ma nessun cambiamento di posizione in tal senso c'è stato".

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