La ragazza dell'anno peggiore è un piccolo genio tecnologico

Gitanjali ha 15 anni, è di Denver e con l'intelligenza artificiale combatte bullismo, droghe e inquinamento

La ragazza dell'anno peggiore è un piccolo genio tecnologico

Nell'anno «peggiore di tutti» come lo definisce Time in copertina nell'anno «che ci ha messo tutti alla prova», nell'anno che «nessuno vorrà mai rivisitare», c'è un concentrato di ottimismo e visione che arriva da una quindicenne con un viso alla Pocahontas e un'intelligenza alla Einstein. Selezionata fra cinquemila talenti americani under 16, Gitanjali Rao, 15 anni, origini indiane ma un presente a Denver, in Colorado, è stata scelta dal settimanale americano come «kid of the year», «giovane dell'anno», tributo che per la prima volta in un secolo di storia la rivista statunitense riserva ai ragazzi, in attesa dell'incoronazione della «persona dell'anno» la prossima settimana.

Che ha fatto di così prodigioso Gitanjali, «ragazza del 2020»? Usare la tecnologia basata sull'intelligenza artificiale per combattere cyberbullismo, dipendenza dagli oppioidi e per rilevare biocontaminanti nell'acqua potabile. Ambiti completamente diversi a cui ha applicato il suo genio per dar vita a invenzioni trasversarli. Nel caso del bullismo, per esempio, ha creato «Kindly» («gentilmente»), una app che segnala parole offensive e offre a chi le usa un'opzione per modificarle. «L'obiettivo non è punire - ha raccontato lei stessa ad Angelina Jolie, che l'ha intervistata per Time - ma dare la possibilità di ripensare a cosa si è detto». Dalle parole alla vita quotidiana. Gitanjali sta lavorando a un prodotto in grado di diagnosticare la dipendenza da oppioidi e qui entriamo nel campo della genetica. Fino ad arrivare al test rapido a basso costo che ha creato tre anni fa ed è in grado di rilevare parassiti, piombo e altri contaminanti nell'acqua. Potrebbe rappresentare una svolta per le migliaia di reti idriche contaminate negli Usa e nel mondo.

«Non sembro uno scienziato tipico», ammette. Poi aggiunge con un pizzico di vena polemica: «In tv di solito, come scienziati, si vedono uomini bianchi e più grandi». Ma lei ha le idee chiarissime su quello che vuole, sui consigli da dare e che ha già dato a oltre 30mila studenti a cui ha fatto da mentore. Il messaggio è tanto semplice quanto dirompente, rivolto a ciascuno dei suoi coetanei: «Non cercare di risolvere ogni problema. Concentrati su uno che ti esalta». Passione, insomma. Ottimismo e positività. «Mi sono sempre chiesta: come si può portare positività e comunità al posto in cui viviamo?». Il fine ultimo: usare la scienza e la tecnologia per creare un cambiamento sociale.

Con lei, nella carrellata di piccoli geni del nostro tempo, (dopo il tributo finito l'anno scorso a Greta Thumberg, oggi 17enne e nel 2019 la più giovane «persona dell'anno» per Time), il giornale inserisce anche il quattordicenne Tyler Gordon. Vittima dei bulli, con forti problemi di comunicazione e balbuzie, infanzia difficilissima anche a causa di un problema di salute che gli provocò la frattura di gambe e bacino, Tyler ora parla attraverso la sua arte: è diventato il pittore delle star - Janet Jackson e Jennifer Lopez - dopo il ritratto diventato virale del campione dell'Nba Kevin Durant.

Storie di fatica e di speranza. Esempi per il futuro. «Il mio obiettivo - dice la scienziata Gitanjali - non è solo creare i miei dispositivi per risolvere i problemi del mondo, ma anche ispirare gli altri a fare lo stesso. Voglio diffondere il messaggio che se posso farlo io, chiunque può farlo».

Le sfide del futuro sono tante, l'interdisciplinarità è essenziale e urge mettersi alle spalle questo annus horribilis. Il coronavirus ha dimostrato che scienza, ambiente, medicina e politica non sono mondi separati e che il nostro domani dipende da un'efficace collaborazione fra le migliori menti del nostro tempo.

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