Il governo si è detto del tutto soddisfatto per il risultato portato a casa da Giuseppe Conte dopo quattro giorni di durissimo negoziato al Consiglio Ue straordinario, ma già dopo poche ore sono iniziati i primi mugugni e i malumori da parte di molti componenti della maggioranza. A dividere è stato l'annuncio del premier, che ha anticipato l'intenzione di partorire l'ennesima task force per gestire le risorse del Recovery Fund. L'iniziativa ha provocato la reazione immediata delle opposizioni: a farsi sentire è stata la deputata forzista Deborah Bergamini, che ha invitato a scrivere in Parlamento il piano di rilancio per il nostro Paese.
Ma anche all'interno dello stesso esecutivo non sono mancate lamentele: Partito democratico e Italia Viva hanno chiesto di avere un ruolo di rilievo; Luigi Di Maio ha smentito voci polemiche, ma pare che abbia espresso la volontà di averne il controllo. Risulta evidente come adesso il presidente del Consiglio debba prendere una decisione cruciale per le sorti dell'Italia: la gestione degli aiuti economici che arriveranno dall'Europa non è di certo un aspetto secondario. Pare che l'avvocato abbia raggiunto un accordo di massima con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri: il piano di riforme che bisognerà presentare alla Commissione europea entro la metà di ottobre potrebbe essere definito e approvato dal Ciae, ovvero il Comitato interministeriale affari europei.
Il governo si spacca sul Mes
Si tratta di un organismo istituzionale voluto da Mario Monti circa 10 anni fa: è da intendersi come una sorta di Consiglio dei ministri - presieduta dal capo del governo - a cui prendono parte tutti i dirigenti ministeriali e tutti i ministri interessati alle proposte da inviare all'Ue. Il capo dei giallorossi avrà comunque l'ultima parola. Come riportato dal Corriere della Sera, Conte la considera la sede più istituzionale possibile. Il Ciae non dovrebbe escludere la costituzione di una commissione Bicamerale, proposta da Forza Italia e appoggiata anche da una parte del Pd. Un ruolo decisivo lo ricoprirà anche il Comitato Tecnico di Valutazione, composto da uno-due membri per ciascun ministero, che rappresenterà la parte tecnica della task force.
Ma il governo continua a litigare. Le parole di Gualtieri a favore del Meccanismo europeo di stabilità hanno inevitabilmente provocato stupore e irritazione nel Movimento 5 Stelle: nel corso dell'ultima riunione dei capi delegazione, il titolare del Mef avrebbe spiegato il ruolo del Mes per le sorti delle casse dello Stato nel 2020. "Veniamo dal successo in Europa, a chi giova destabilizzare puntando tutto sul Mes?", si domanda qualche grillino. Enzo Amendola, ministro degli Affari europei, assicura: "Ci siederemo e valuteremo nell'interesse nazionale.
Sarà una valutazione pragmatica". L'intenzione dei giallorossi è è quella di risolvere il nodo fondo salva-Stati prima del Parlamento. Intanto pentastellati e dem si sono spaccati al Parlamento Ue: i 5 Stelle hanno votato insieme alle forze di opposizione in Italia e contro il Partito democratico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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