Dopo aver votato a Firenze assieme alla moglie Agnese Landini, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è partito alla volta di Tokyo, dove domani parteciperà al funerale dell’ex premier giapponese Shinzo Abe. Il Terzo Polo che negli obiettivi di Carlo Calenda avrebbe dovuto riportare Mario Draghi a Palazzo Chigi e superare Forza Italia, si è fermato al 7,3%, raccogliendo circa 2 milioni di voti. Un dato che il leader di Azione ha definito "molto positivo". Il suo alleato, però, già guarda oltre e sui social già lancia il progetto Renew Europe. La sfida di Renzi è quella di fare opposizione al governo di centrodestra e al contempo lavorare per portare Renew Europe ad essere il primo partito in Italia e in Europa, raccogliendo consensi a destra, quanto a sinistra, sul modello della formazione di Emmanul Macron, Renaissance.
E dalla capitale giapponese Matteo Renzi è intervenuto sull’emittente americana Cnn, che parla di vittoria della "coalizione di estrema destra" per dire la sua sul voto di ieri. "Con la Meloni siamo rivali e lo saremo sempre, ma non è un pericolo per la democrazia", mette subito in chiaro l’ex premier. "Personalmente io sono contro Giorgia Meloni, politicamente siamo cresciuti insieme, ma non siamo migliori amici, anzi siamo rivali e lo saremo sempre", spiega Renzi. Ma allo stesso tempo, aggiunge, "penso che non sia una minaccia per la democrazia italiana". "L’idea che ci sia un allarme fascismo in Italia – rimarca - è assolutamente una fake news". "Lei ha vinto le elezioni perché spesso il populismo ha la meglio in Italia, guida una coalizione di maggioranza e penso che tra un mese molto probabilmente sarà il prossimo primo ministro".
Nonostante questo, assicura Renzi all’emittente statunitense, "non c’è alcun rischio per l’alleanza occidentale e per la democrazia". "Molti sono preoccupati proprio di questo", replica la giornalista. Il leader di Italia Viva è netto: "Non ci sarà un cambiamento della posizione italiana nei confronti della Russia e della guerra in Ucraina, Giorgia Meloni è stata la prima a supportare il premier Draghi su questo". "In campagna elettorale – ha aggiunto Renzi - ho attaccato Giorgia Meloni per le sue posizioni nei confronti dell’Europa. Lei ha detto che bisogna cambiare tutto, ma queste sono posizioni buone per Instagram, Twitter e Tik Tok. Quando sarà premier e capirà che nel portafoglio della comunità italiana ci sono 209 miliardi di euro che arrivano da Bruxelles cambierà registro".
La linea e il rapporto di Draghi
L’ex premier spiega di essersi concentrato durante la campagna elettorale sui temi economici e di aver attaccato la Meloni proprio su questo: "Inflazione, costo della vita, potere d’acquisto, sono un problema in particolare in Italia, visto che le nostre imprese pagano l’energia 10 volte di più di quelle americane". Ma sul piano delle alleanze internazionali in Europa e nella Nato "nessuno dovrebbe preoccuparsi per il risultato elettorale italiano". "Meloni – conclude rispondendo ad una domanda della conduttrice – continuerà gli impegni presi da Mario Draghi sulle sanzioni". "Quella dell’ex premier è un’eredità importante per tutti", sottolinea Renzi. "Sono triste perché lei diventerà primo ministro – confessa - ma difendo la democrazia italiana che è la cosa più importante".
Renzi ha commentato, stigmatizzandole, anche le discusse parole della presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen. "Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria", aveva detto alla vigilia del voto. Un passo falso, secondo l'ex premier: "Lo dico molto francamente: la sua dichiarazione è stata sbagliata.
Sarò più chiaro, è stata una decisione stupida entrare, due giorni prima delle elezioni, in un dibattito che appartiene al popolo italiano". "Io sostengo l'Europa, l'opposto di Meloni che è una sovranista, - spiega - ma proprio per questo la scelta di Ursula von der Leyen di entrare in un dibattito di politica italiana è stato un errore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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