Renzi ora ha paura e apre a Boldrini e Pisapia

Renzi partecipa al videoforum di Repubblica: "Siamo disponibilissimi a dialogare con Pisapia e Boldrini". Voto anticipato? "Mai chiesto". Grande coalizione con Berlusconi: "Non la vogliamo, ma se c'è stallo..."

Renzi ora ha paura e apre a Boldrini e Pisapia

È un Matteo Renzi a tutto campo quello che interviene al videoforum di Repubblica. Parte dall'analisi del voto, osservando che "i 5 Stelle sono in difficoltà ma guai a chi dice che sono morti. M5S è un avversario per le prossime elezioni politiche". Poi ammette: "Mi auguro che ogni tanto recuperino un po' di lucidità perché quando guardi gli attacchi sui social, le urla... Dico agli amici, ai cittadini dei 5 Stelle ’occupiamoci delle cose concrete". E così replica a Beppe Grillo che ieri aveva detto che il Pd sta scomparendo: "Io rileggo e penso che M5S non è andato al ballottaggio in nessuno delle città più grandi...". Come a voler sottolineare: se noi siamo morti voi invece siete vivi e vegeti?

"Le elezioni amministrative sono amministrative - prosegue il segretario Pd - lo dico sempre, sia quando vinciamo sia quando perdiamo alla luce di questo, oggettivamente M5S ha perso perché va al ballottaggio in 8 comuni. Se c’è un partito che non è andato bene, che è sconfitto, è M5S. Il Pd invece manda molti uomini al ballottaggio". Contento del risultato? "Sì, certo.. - risponde ostentando sicurezza - dal punto di vista politico è sostanzialmente un pareggio. Il Pd manda molti dei suoi uomini al ballottaggio, lo fa anche con molti candidati civici. Al ballottaggio ci sono centrosinistra e centrodestra. Adesso si va alla lotteria dei rigori, che è il ballottaggio, ed è difficile capire come andrà a finire".

Renzi rivela di non aver mai chiesto il voto anticipato (ma di sicuro ci avrà pensato): "Ho sempre detto che su questo tema la discussione sarebbe dovuta essere oggetto con il presidente del Consiglio Gentiloni e che poi è prerogativa del presidente della Repubblica. Ma ora siamo tutti tranquilli che si voterà a scadenza naturale".

Capitolo alleanze. "Non c'è nessun cambio di strategia. Io con Pisapia non ho mai chiuso. Certo bisogna vedere. Con Fratoianni io non ho nulla a che vedere, l'alleanza non la faccio perché su Jobs act e investimenti la pensiamo in modo diverso. Sono i contenuti a definire le alleanze. Per me questa cosa qui, l'alleanza di centrosinistra può arrivare al 40%. Vedremo quale legge elettorale ci sarà, ma se ci sarà la possibilità di individuare dei candidati, vedremo se con preferenze o collegi, vogliamo mettere persone delle associazioni e del terzo settore nelle
liste. E siamo disponibilissimi a dialogare con Pisapia e Boldrini". Poi la stoccata, durissima, rivolta agli ex colleghi di partito: "Vedo molti politici con poca forza tra quelli usciti dal Pd". E un'altra, altrettanto dura, la riserva a D'Alema. L'alleanza con lui "mi sembra negata dalla realtà. Quelli che se ne sono andati perché non volevano dialogare con noi è evidente che hanno fatto una scelta. Loro, perché nessuno li ha cacciati".

Inevitabile un passaggio sull'inchiesta Consip: "Arriverà un giudice che dirà chi ha ragione chi no. Io non metto bocca sulle cose che riguardano la Consip, ma sono assolutamente certo del comportamento di Lotti e se lui dice 'ho visto queste persone' mostrando le agende in aula e in Parlamento... Poi possiamo stare ore a discuterne".

Sentendosi già in campagna elettorale (come di fatto siamo), Renzi parte con una promessa: "Faremo una legge di bilancio che non aumenterà le tasse". Tra pochi mesi vedremo se avrà ragione o no.

Ma con quale legge elettorale si voterà? "Se facciamo un'altra proposta - ironizza Renzi - ci denunciano per stalking". E aggiunge: "Ora bisogna prendersi un po' di tempo anche perché al Paese non gliene frega niente a nessuno della legge elettorale. Nel Paese - prosegue - contano i voti, non contano i veti".

Un altro dettaglio su cui si sofferma il leader del Pd è la "grande coalizione" (con Berlusconi): "Non è intenzione mia, non è intenzione di Berlusconi. Non è intenzione di nessuno. Le larghe intese arrivano se c'è lo stallo".

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