Le chat dei renziani: "Che cosa succede adesso?"

Nelle chat interne del partito Renzi veste i panni del padre di famiglia: "State tranquilli. Il voto anticipato non c'è. Evitiamo falli reazione e non forniamo pretesti"

Le chat dei renziani: "Che cosa succede adesso?"

In pubblico Matteo Renzi attacca il governo giallorosso, non ha paura a puntare il dito contro il premier Giuseppe Conte né si fa particolari problemi a mettersi letteralmente di traverso ai piani dell'accoppiata formata da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle; è in privato, tuttavia, che il leader di Italia Viva mostra il suo vero volto.

Secondo quanto riferito da Il Messaggero, nelle chat interne del partito Renzi veste i panni del padre di famiglia. La parola d'ordine è una: rassicurare. Anche perché gli esponenti di Iv, dopo l'ennesimo scontro aperto in seno alla maggioranza, appaiono disorientati: "Che cosa succede adesso?". Il senatore fiorentino ha la risposta pronta: "State tranquilli. Il voto anticipato non c'è. Evitiamo falli reazione. Non forniamo pretesti. Rimaniamo lucidi e rilassati". L'ex Dem dà la linea, detta i tempi e affina la strategia migliore cui far fronte.

Il gruppo è compatto, Italia Viva marcia nella stessa direzione e la leadership di Renzi è ben salda. Eppure un deputato di Iv ha spiegato che tutti sono allarmati per i primi venti di crisi. Il timore è che possano trasformarsi in una vera e propria tempesta capace di far cadere la (fragile) costruzione su cui poggia l'attuale esecutivo. Certo, sono arrivati segnali distensivi, in molti hanno tirato sospironi di sollievo ma non basta. Servivano le rassicurazioni dei vertici del partiti che, puntuali, non sono mancate.

La strategia di Renzi

Comunque vada l'ex presidente del Consiglio ripete che non c'è alcuna volontà di rompere il patto. Iv continuerà sulla strada tracciata ma con moderazione, ovvero senza offrire il fianco agli alleati: "Indietro non si torna. Accada quel che accada". Nelle chat emergono le insidie e le preoccupazioni sul braccio di ferro sulla giustizia. C'è chi teme il cortocircuito con l'elettorato ("Stiamo attenti perché scriveva qualche giorno fa un senatore la riforma della prescrizione è un tema poco conosciuto agli italiani. Dobbiamo spiegarlo bene ai cittadini") e chi puntualizza "il disagio del Pd costretto a difendere una riforma del Movimento 5Stelle", senza considerare quelli che vorrebbero rispondere ai vecchi fedelissimi di Renzi che stanno cercando di incunearsi in Italia Viva.

Un sottosegretario di Iv sostiene che "dobbiamo rispondere subito" ma Renzi lo richiama all'ordine: "No. Manteniamo un atteggiamento sereno, serve un comportamento civile". In altre parole, il senatore fiorentino deve tenere a bada chi si lamenta perché il governo terrebbe il partito "all'oscuro di tutto". Lo spauracchio è quello di essere strumentalizzati dagli ex compagni del Pd: "Ci stanno utilizzando questa la tesi per buttarci fuori ma anche per coprire tutti i guai che hanno con M5s: non sono d' accordo su nulla, dalle trivelle ad Autostrada. La verità è che hanno il terrore: occupiamo uno spazio che loro non hanno più".

Renzi prosegue nel suo intento rassicurante: "Siamo gli unici ad avere la testa sulle spalle sulla prescrizione. Il dado è tratto, ora andiamo avanti".

Nel frattempo l'ex Pd ha invitato le sue truppe a superare il lodo Conte bis e ad "attaccare sull'economia". Il 20 è previsto in calendario un appuntamento per parlare di infrastrutture mentre a marzo uscirà il suo nuovo libro.

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