Diventa sempre più un giallo l'ultimo servizio di Report sul caso Boccia-Sangiuliano, dopo che la trasmissione di Raitre domenica ha mandato in onda l'audio originale della conversazione tra l'ex ministro della Cultura e la moglie Federica Corsini, registrato dal telefonino dell'imprenditrice campana Maria Rosaria Boccia. Nella giornata di ieri erano circolate indiscrezioni sull'acquisizione della puntata da parte della procura di Roma, indiscrezioni che però non hanno trovato riscontro a Piazzale Clodio. A quanto apprende l'Adnkronos, invece, sarebbe stato ascoltato in via informale dai Carabinieri l'autore del servizio, Luca Bertazzoni, a cui sarebbe stata anche preannunciata l'acquisizione di alcuni file. Il sito del programma condotto da Sigfrido Ranucci (foto) ieri ha pubblicato il servizio ma ha sostituito l'audio originale della conversazione tra l'ex ministro e la moglie con una sintesi dei contenuti rispetto a quello, integrale, mandato in onda nella puntata di domenica. Il motivo, a quanto risulta, sarebbe «un'autotutela» da parte della trasmissione dovuta al fatto che dopo la messa in onda sono state presentate diffide sull'audio stesso. A contestare la pubblicazione dell'audio tra gli altri il sindacato Unirai, che ha espresso «solidarietà» e offerto «supporto legale» alla «collega del Tg2 Federica Corsini», e l'associazione Giornaliste italiane, che ha chiesto alla Rai di spiegare «quale sia l'interesse giornalistico» e dove sia «l'interesse pubblico» nel «diffondere una telefonata privata di un marito che confessa un tradimento», parlando anche loro di «messa alla gogna» per l'incolpevole moglie di Sangiuliano. Solidarietà anche da parte della componente sindacale «Pluralismo e Libertà» di Stampa Romana e Fnsi, che si chiede «cosa aggiungessero davvero alla narrazione giornalistica quegli audio contenenti una conversazione privata tra moglie e marito». Per i parlamentari di Fdi in commissione di Vigilanza si tratta di «una vera e propria barbarie che nulla ha a che vedere con il diritto di informazione e soprattutto con il Servizio pubblico.
Siamo dinanzi all'ennesima conferma che questa trasmissione non condivide nulla con il giornalismo d'inchiesta, e che si è ridotta a rimestare nel privato delle persone per compiere killeraggio mediatico. A Federica Corsini solidarietà e vicinanza per questa grave intrusione nella sua vita privata».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.