Dopo lo scandalo Rimborsopoli c'è chi prova a correre ai ripari. I grillini coinvolti nella bufera di fatto provano a spiegare il perché di quei bonifici che mancano all'appello. E di fatto in questo quadro arriva su Facebook un lungo posto in cui il grillino Scagliusi prova a difendersi e a giustificare la sua mossa: "La verità è che qualche mese fa ho avuto la necessità di fare una spesa personale di cui non volevo sapessero nulla nè la mia compagna per non farla preoccupare nè il mio collaboratore, che controlla la mia rendicontazione". Poi Scagliusi racconta di aver sottratto la cifra: "In pratica - confida il deputato - ho preso in prestito mille euro dei soldi a mia disposizione per dei controlli medici sulla mia persona che volevo rimanessero nascosti ai miei cari". "Ad oggi - rivendica - ho restituito più di 223mila euro sul fondo del Microcredito per le piccole e medie imprese. Ho modificato la cifra sulla distinta del bonifico. Questa è la vera leggerezza fatta e di cui chiedo profondamente scusa".
Poi attende il "giudizio" del Movimento: "Non so cosa emergerà dal servizio, ma questi sono i fatti. Davanti alle telecamere non ho ritenuto opportuno parlare di fatti personali, ma ora a mente fredda ho preferito sciogliere il riserbo.
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