Ristori-mini, ma è valanga di decreti

Mancano 180 provvedimenti. Gelmini: "Sono degli irresponsabili"

Ristori-mini, ma è valanga di decreti

Molte misure della legge di Bilancio sono bloccate, perché mancano i decreti attuativi che le rendano operative. A farne le spese soprattutto le imprese. La legge di Bilancio, approvata il 30 dicembre, prevede circa 176 provvedimenti attuativi. Erano 80 nel testo del disegno di legge del governo, gli altri si sono aggiunti nel passaggio alla commissione Bilancio della Camera.

Per la capogruppo di Forza Italia alla Camera Mariastella Gelmini è la «misura dell'irresponsabilità della maggioranza giallorossa». Una «cifra monstre che fotografa alla perfezione la difficoltà a legiferare che sta incontrando questo esecutivo. Per di più, se la situazione precipitasse, con la caduta del Conte bis, sarebbero a rischio anche i ristori agli autonomi e alle attività economiche colpite dalla pandemia: provvedimenti che Palazzo Chigi inspiegabilmente tarda ad approvare. Anche questa è l'eredità avvelenata che questo governo sta lasciando al Paese».

Tra i provvedimenti bloccati, ieri il Sole 24 ore ha segnalato i bonus fiscali. In particolare il credito di imposta sugli aumenti di capitale, per l'acquisto di beni strumentali. Poi varie detassazioni, tra le quali quelle a favore delle società sportive. Mancano i provvedimenti attuativi anche per il rinvio della lotteria degli scontrini, il credito di importa sulle reti di impresa agricole, il contributo per la riduzione degli affitti. Da attuare anche il famoso «bonus idrico» da mille euro per la sostituzione dei sanitari. Ma anche le novità sulla plastic tax.

Intanto inizia il conto alla rovescia per il consiglio dei ministri che dovrebbe approvare la richiesta di autorizzazione per lo scostamento di bilancio da 20 miliardi (o più verosimilmente sopra i 25). Il premier Giuseppe Conte ha confermato l'impegno, ma il governo al momento non sembra avere i numeri, a meno che non si appelli alle opposizioni.

Al ministero dell'Economia è allo studio il nuovo provvedimento, che dovrebbe prevedere criteri completamente diversi rispetto alle precedenti edizioni dei ristori. I rimborsi alle aziende chiuse per le misure anti-Covid verranno riconosciuti non più solo ad alcuni settori (i codici Ateco), ma a tutte le attività che hanno subito una perdita di fatturato.

Nel decreto Ristori ci sarà il rifinanziamento della cassa integrazione, ha annunciato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.

Poi la riforma degli ammortizzatori. «Toccherà tre punti fondamentali: universalismo, allargando questi strumenti a tutti i lavoratori con un'attenzione agli autonomi, semplificazione e collegamento con le politiche attive», ha assicurato Nunzia Catalfo.

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