Stefano Bandecchi e Luca Palamara hanno vinto la loro prima battaglia elettorale. La corte di Cassazione ha riammesso la lista Alternativa Popolare nelle circoscrizioni del Centro e delle Isole. Ora, il funambolico sindaco di Terni potrà puntare al 4% con maggiore serenità e confida che la sua lista sia riammessa anche nelle due circoscrizioni del Nord. La Cassazione ha, dunque, riconosciuto la tesi di Bandecchi secondo cui Alternativa Popolare non doveva fare alcun tipo di raccolta firme in quanto apparentata con il Partito popolare europeo. «Dal 2014 Alternativa Popolare fa parte del Partito Popolare Europeo. Una nota molto chiara del Viminale dice che la lista del Partito Popolare Europeo, abbinata ad altri partiti, si può presentare alle elezioni e deve essere accettata perché a Bruxelles siedono già dei parlamentari del Partito popolare europeo», aveva chiarito stamane Bandecchi nel corso di una conferenza stampa che ha indetto nell'Aula magna di Unicusano, l'università telematica da lui fondata nel lontano 2006. Bandecchi punta tutte le sue fiches sul capolista Luca Palamara, l'ex magistrato che ha contribuito a scoperchiare il «sistema» correntizio e malato delle toghe, per «sbancare» nella circoscrizione Centro, quella dove Alternativa Popolare può prendere più voti.
Un altro personaggio pubblico che si è affacciato di recente alla vita politica attiva è l'ex conduttore della Rai Michele Santoro che, fino all'ultimo giorno utile, ha rischiato di non riuscire a raggiungere il quorum di firme previsto nella circoscrizione Isole per la sua lista Pace, terra e dignità. Dopo una lunga maratona oratoria, condotta in terra di Sicilia nei giorni che gli italiani perlopiù hanno dedicato al ponte del primo maggio, il quorum è stato raggiunto seppur tra mille polemiche. Alla fine i problemi per Santoro sono arrivati dalla circoscrizione del Nord-Ovest dove avrebbero dovuto correre anche l'attore Paolo Rossi e lo scrittore Nicolai Lilin. «Noi le firme le abbiamo raccolte ovunque e in abbondanza e sono più di centomila. Ora ci troviamo di fronte a un percorso ad ostacoli fatto di timbri, contro timbri e pratiche burocratiche varie», è stato il commento di Santoro.
Chi, invece, non ha raggiunto il quorum è l'ex deputato Marco Rizzo, oggi leader di Democrazia Sovrana e popolare, che aveva ottenuto un incontro a Palazzo Chigi per convincere le istituzioni a ridurre il numero di firme necessarie per presentare la lista. Il governo sembrava disposto a venirgli incontro, ma la ferma opposizione di alcune liste minori ha impedito che arrivasse la «sforbiciata» delle firme.
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